Home Volere Volare Intervista a un testimone di pace. Fabio Sammito racconta

Intervista a un testimone di pace. Fabio Sammito racconta

da Redazione
1,1K visualizzazioni

Un pomeriggio è venuto a trovarci al cantiere il nostro amico Fabio Sammito per fare una chiacchierata sulla pace. Noi bambini di Volere Volare lo abbiamo intervistato.

Come ti chiami? Fabio Sammito.

Cosa fai nella vita? Sono un assistente sociale.

Sei mai stato in un Paese in cui c’è la guerra? Sì, qualche anno fa sono stato in Congo, un Paese dove ci sono guerre tra gli abitanti. La guerra portava tanta fame, si mangiava una volta al giorno e i militari entravano in casa con i fucili.

Perché ti ritieni un testimone di pace? Tutti dovremmo essere testimoni di pace, a scuola, al lavoro, a casa.

A cosa ti fa pensare la parola pace? La parola pace mi fa pensare al sole, perché indica la pienezza.

Quali sono, secondo te, i valori che compongono la pace? La gratuità, la gratitudine, perché dobbiamo sempre ringraziare; e la fratellanza, perché ci dobbiamo ricordare sempre che siamo tutti fratelli e sorelle a prescindere dal lavoro che facciamo, dalla religione, dal colore della pelle, dall’età e anche chi dice di non credere in nessuna religione è nostro fratello.

Secondo te, cosa possiamo fare noi bambini per costruire la pace ogni giorno? È difficile dire cosa fare; intanto essere noi stessi, essere tutti fratelli e sorelle, anche quando bisticciamo, quando giochiamo. La pace si costruisce col contributo di ognuno.

Cosa fai tu per difendere la pace? Cerco di essere attento agli altri, perché non va bene se sto bene solo io, ma dobbiamo stare bene tutti. Quindi cerco di dare una mano a fare stare bene gli altri.

Il contrario di pace? La guerra e quando le persone stanno male. Ogni persona è importante, sacra, unica, perché voluta Dio. Quando le persone sono trattate come persone meno importanti, allora quella è la guerra. La pace è poter essere sereni.

Quali sono i diritti negati in un paese in guerra? Il diritto alla salute, all’istruzione, perché studiando impariamo a vivere nel mondo; il diritto di essere bambini per giocare, studiare; il diritto all’informazione, perché nei paesi in guerra non c’è la libertà di sapere come veramente vanno le cose. L’informazione è importantissima perché posso raccontare cose belle, posso dire la verità e tutto quello che accade nel mondo.

Perché sei andato in Congo e cosa hai fatto lì? Sono andato in Congo per un gemellaggio e lì ho fatto la vita del villaggio: ho aiutato nei campi, partecipato alle feste ed è stata bella l’accoglienza e notare che prima del pranzo i bambini che non mangiavano da più di un giorno aspettavano di recitare la preghiera prima di mangiare.

Noi bambini di Volere Volare siamo stati molto contenti di aver potuto intervistare Fabio; il suo racconto ci ha fatto capire tante cose, soprattutto che siamo fortunati a vivere in un paese in cui c’è la pace e che dobbiamo impegnarci sempre ad avere attenzione per gli altri.

I bambini di Volere Volare

Lascia un commento

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Cliccando su ACCETTO acconsenti al loro utilizzo. ACCETTO Scopri di più