Circa tre anni fa, cominciava a muovere i primi passi il gruppo dei ministranti della Santissima Annunziata, oggi dedicato alla figura di “San Domenico Savio”. Io sono la mamma di due suoi piccoli partecipanti.
Lo ricordo perfettamente, era un normale sabato di catechismo ma, per i miei figli, si era concluso con una bellissima novità: la possibilità di poter prestare servizio all’altare.
“Com’è andato il catechismo?” – chiedo come ogni sabato.
“Bene, bene… ma io voglio aiutare all’altare, mi sono iscritto per il corso dei chierichetti” – dice mio figlio Armando.
“Anche io, mamma, non posso lasciare Padre Manlio da solo, lui ha bisogno di me!” – dice Santo.
Armando aveva 7 anni, Santo solo 5 anni!!!
I miei dubbi erano soprattutto per il piccolo che, a 5 anni, già si era “intrufolato” a seguire il catechismo insieme al fratello… vivace com’era! come servirà messa?
Ma nei loro occhi vedevo solo la felicità di rendersi utili, di voler imparare ad esserlo nel migliore dei modi. Così cominciarono le domeniche con il corso dei chierichetti che precedeva la messa… domeniche che iniziavano troppo presto e sempre nel solito modo:
ore 7:00 – “Mamma, è tardi! Dobbiamo andare in chiesa…”.
Il corso iniziava alle 10, ma l’impazienza era più forte! Era l’impazienza di “servire”.
La domenica era il giorno per sentirsi cercati per i propri compiti, per apprendere il significato della celebrazione nei vari momenti, per capire il perché di quei gesti, per avere le risposte ad ogni domanda. Contrariamente ai miei timori, il senso responsabilità è sempre stato forte e il loro compito di ministranti continua fino ad oggi.
Io stessa mi ritrovo ad essere istruita da loro, sono loro a farmi capire al meglio il perché di quel compito o quel gesto durante le messe. Loro sono i miei piccoli maestri che mi aiutano a riflettere e imparare!
Noi genitori dei chierichetti abbiamo vissuto con loro le tante emozioni di questo percorso: la vestizione, le novità nei compiti assegnati, le diverse celebrazioni. Abbiamo scrutato i nostri piccoli percependo i loro dubbi, il loro impegno, il loro aiutarsi tra loro. Infatti, è davvero bello come il gruppo dei nostri piccoli chierichetti sia davvero affiatato, un gruppo di amici! La loro capacità di confrontarsi e cooperare tra loro per gestire al meglio il servizio all’altare ci sorprende ogni giorno. Inoltre, noi genitori stessi, ci siamo ritrovati a seguirli e ad emozionarci per loro ed a condividere tra noi queste esperienze, facendo crescere la nostra amicizia.
Durante la quarantena dell’anno scorso, ricordo, oltre alla paura per la situazione, il forte sentimento di mancanza, che i miei figli sentivano, per i momenti insieme con gli amici chierichetti e per il servizio mancato. Ci ritrovavamo davanti lo schermo del pc a guardare la messa, e li sentivo che “ripassavano” i loro gesti di servizio che avrebbero dovuto svolgere in ogni momento della celebrazione. Era un momento triste, ma per loro era un modo per prepararsi al ritorno alla normalità.
Il giorno che sono tornati a fare i chierichetti, appena è stato possibile, ricordo la loro felicità evidente, la valanga di parole che non sapevano trattenere, era la normalità ritrovata ad illuminare il loro cuore!
Ringrazierò sempre Don Manlio per aver permesso ai nostri figli di fare questa bellissima esperienza, e i loro catechisti speciali che, con pazienza e amore, li hanno istruiti e presi per mano dal primo anno ad oggi: Don Andrea Amore, Angela Barrotta, Carmeluccia Lorefice, Silvana Civello, Massimo Innorcia ed Elisa Burgio.
Il sorriso dei piccoli ministranti rappresenta questo “Grazie”.
In questo loro sorriso ed impegno rivedo il motto di San Domenico Savio, nato dalla ricetta di San Giovanni Bosco per diventare Santi:
“Noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”
Impegno ed allegria, una formula fondamentale per creare piccoli-grandi cuori capaci di costruire un domani migliore!
Giusy Terranova
(Foto d’archivio: un momento della inaugurazione della nuova statua di S. Domenico Savio insieme a qualcuno dei chierichetti – Febbraio 2020)