“Questa è casa tua!” è il titolo della proposta formativa dell’ ACR per l’anno 2023-2024 ed è rivolta ai bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni con una speciale attenzione ai piccolissimi dai 3 ai 5 anni.
Dopo aver vissuto la gioia di fare squadra, quest’anno i ragazzi sono posti davanti al mondo che li circonda per allargare lo sguardo verso le forme di vita che lo abitano e sperimentare la bellezza del prendersi cura dell’altro all’interno delle relazioni che vivono in famiglia e con i compagni.
Il cammino di fede di quest’anno ha come sfondo il rapporto diretto e spontaneo che ciascuno ha con la natura; un rapporto fatto di curiosità e meraviglia che ci porta ad incontrare in essa Dio creatore di ogni bellezza.
Sfondo e cornice di questo percorso unico con il Signore è la riserva naturale, vero e proprio paradiso terrestre, un museo a cielo aperto che ci parla del paesaggio, della natura e della storia di aree di grande valore naturalistico non ancora deturpate dall’azione dell’uomo. Ammirare la bellezza dei laghi e dei fiumi, osservare la grandezza delle montagne, vivere gli odori di boschi e foreste: la natura offre bellezza e rende possibile la vita! L’amore per la natura porta i bambini e i ragazzi a riconoscerla come parte del proprio sé.
Come all’interno di una riserva naturale è importante farsi accompagnare da quanti studiano il territorio e lo conoscono in modo approfondito, così nella vita di tutti i giorni e nel proprio percorso di fede, i ragazzi sono presi per mano e accompagnati verso Gesù, in un cammino fatto di gesti attenti, premurosi ed accoglienti.
L’arte del prendersi cura diventa fondamentale perché irrobustisce le relazioni e le fa crescere, così come un piccolo seme che per diventare una pianta forte e robusta ha bisogno di cura e attenzione. Ogni gesto di cura è un modo speciale per farsi presenza nella vita dell’altro, un modo per proteggere e custodire ogni creatura, senza mai tralasciare di prendersi cura di sé e delle proprie fragilità che, a loro volta, possono essere prese a cuore dai propri compagni di cammino.
I ragazzi comprenderanno di essere “mandati” dal Signore ad abitare il mondo ed essere “annunciatori” delle grandi cose che ha compiuto per loro, riconoscendosi parte integrante di una relazione d’amoree facendosi promotori di accoglienza.
L’icona biblica del percorso formativo di quest’anno (Mc 5, 21-43), racconta di due guarigioni miracolose compiute da Gesù: una nei confronti della figlia di Giàiro e l’altra nei confronti dell’emorroissa; due racconti che evidenziano il fatto che Gesù si china sulle persone che soffrono, le risana nel corpo e, grazie alla fede, nello spirito.
La fede è un cammino di conversione, è l’atto più libero e necessario per essere salvati. Sentirsi bisognosi di guarigione e affidarsi a Lui sono le vie per avere accesso al suo cuore.
Non ci resta che augurare ai nostri ragazzi e a tutti gli educatori un buon cammino nella sequela del vangelo che ci insegna che l’amore donato rinnova la vita e la rende pienamente autentica.
“Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato! La vocazione del custodire riguarda tutti. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, con amore, specialmente di coloro che sono più fragili e che spesso sono nelle periferie del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro in famiglia. È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. Siate custodi dei doni di Dio!” (Papa Francesco, omelia in occasione della santa messa di inizio del ministero petrino- 19 marzo 2013)
di Elisa Burgio