Come gli anni passati quest’anno assieme i nostri educatori non potevamo non avventurarci in un’altro fantastico campeggio, capace come sempre di riportarci alla quoditianità della vita, con un bagaglio di ricordi e di tanti insegnamenti da mettere in pratica.
Ciò che si sapeva prima di partire, era solo che ad attenderci fosse stata la Toscana, dunque il viaggio ci ha resi pensierosi riguardo la meta.
Partiti la notte del 5 agosto e dopo tante ore di viaggio siamo giunti presso la località di Popolano. Sono stati giorni intensi, piene di tante attività ma soprattutto di tante emozioni, abbiamo incontrato persone stupende e ascoltato tante ricche testimonianze che ci hanno lasciato il segno, facendoci riflettere molto su quanto preziosi e fortunati siamo.
Tra le varie tappe quella che più mi ha colpito con tanto stupore ed emozioni è stata senza dubbio la visita alla fraternità di Romena, una località in provincia di Arezzo.
Appena arrivati siamo stati inpressionati dal magnifico paesaggio ma soprattutto ciò che più ci ha lasciato il segno è stato l’incontro con Don Luigi Verdi.
Don Luigi, è il fondatore e il responsabile della Fraternità di Romena. Nato a San Giovanni Valdarno nel 1958, ha cominciato il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio.
Nel 1991, dopo un periodo di crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un’innovativa esperienza di incontro e di accoglienza.
In pochi anni le attività volute da don Luigi hanno cominciato a far transitare a Romena sempre più viandanti, in cerca di un posto dove poter sostare, incontrare gli altri, meditare e riprendere il proprio cammino. Oggi è un luogo d’incontro per chiunque abbia bisogno di un po’ di semplicità e di calore, dove sentirsi a casa ma soprattutto penso che sia un luogo adatto per ritrovare se stessi.
Don Luigi accogliendoci in un modo parecchio originale ha subito catturato la nostra attenzione per i modi di fare stravaganti e scherzosi. Dopo averci radunati in un grande stanza decorata da mandorli simboleggianti la vita, ci ha spiegato che questi alberi tramite un progetto con tante famiglie sono stati piantati in quel posto per ricordare tanti giovani ragazzi che hanno perso la vita. Don Luigi non appena ci ha visti tutti li impazienti, incuriositi, non ha esitato a presentarsi e raccontarci un po’ di lui, con alcuni suoi trascorsi della vita, alcuni un po’ tristi, come dall’essere estremamente timido per via di alcuni difetti fisici sia col tempo riuscito ad affrontare le sue paure riuscendo a vincere le sfide che la vita gli ha posto.
Ci ha insegnato che una cosa fondamentale nella vita è il coraggio ma soprattutto per quanto sia difficile, il saper perdonare, un po’ come ha fatto con suo papà, un uomo violento che è stata la causa dell’odio di Don Luigi nei suoi confronti, e ci ha spiegato che fondamentale nella vita, sia guardare oltre le apparenze e accettare, mettendosi sempre in gioco.
A fine incontro poi il don ci ha stupito, con tanta musica allegra e con qualche ballo ci siamo uniti tutti. In quell’esatto momento ho capito che la vita per quanto possa sembrare infinita non lo è dunque bisogna fare tanto, bisogna sempre mettersi in gioco e soprattutto essere capaci di affrontare gli ostacoli che ci buttano giú. Proprio come don Luigi, che in breve tempo penso sia diventato fonte di ispirazione per tutti noi ragazzi.
La visita a Romena è stata una delle mie preferite, è stato il luogo dove sono riuscito a riscoprire certi valori ma soprattutto è stato il luogo dove tutti abbiamo avuto il piacere e la fortuna di incontrare persone speciali come Don Luigi Verdi. Ringrazio Don Manlio e gli educatori per averci accompagnato in questa esperienza meravigliosa.
di Francesco Fioretti