In occasione della 58° giornata mondiale delle vocazioni, noi catechiste insieme ai bambini di terza e quarta elementare della parrocchia di Sant’Antonio Abate, abbiamo voluto incontrare don Gianni Marina, che gentilmente ci ha concesso un’intervista sul suo cammino vocazionale. Continua così il nostro ascolto delle “vocazioni della nostra unità pastorale”.
Don Gianni nasce ad Ispica il 19 Luglio 1949, sin da piccolo frequenta la parrocchia di Sant’Antonio, inizialmente come chierichetto, successivamente il suo incontro con Dio lo porta a scegliere la strada per il servizio sacerdotale. Qui di seguito riportiamo le domande che i nostri bambini hanno posto a Don Gianni.
Come è nata la sua vocazione? E la passione di credere in Dio?
Sin da piccolo. Facevo il chierichetto e grazie a Padre Battaglia sono avvicinato alla conoscenza di Dio. La passione di credere in Dio? Non lo so! È nata! Egli ha messo nel mio cuore la nostalgia di Lui e questo mi spinge tutt’oggi a cercarlo, così come fecero i Re Magi che s’incamminarono alla ricerca del piccolo Gesù.
Quando faceva il chierichetto aveva paura di sbagliare nel servire la messa?
Per me era un privilegio fare il chierichetto, proprio per questo motivo ero molto attento, ma spesso sbagliavo perché con gli altri chierichetti avevano intrapreso un gioco, una gara tra di noi.
In che anno è diventato prete?
Sono stato consacrato prete il 15/04/1976, avevo 27 anni, il tempo è passato velocemente.
Quando ha iniziato a fare il prete era ansioso?
Certo che sì! Dio mi ha parlato e man mano io crescessi l’ansia diminuiva, oggi posso dire che sono felice di essere stato ansioso perché ho svolto la mia missione secondo la volontà del Padre.
In quale chiese ha prestato servizio sacerdotale?
La prima chiesa a cui sono stato assegnato è stata quella della Madonna di Fatima a Modica, prima però avevo fatto esperienza in alcune chiese a Noto. Un particolare che voglio sottolineare è che in tutte le parrocchie in cui sono stato prete, erano dedicate alla Vergine Maria.
Ha mai incontrato Gesù?
Posso dire di sì! Gesù lo incontro nell’eucaristia, nelle persone sofferenti o disagiate, nello stare insieme con gli altri e nella preghiera.
Ha mai avuto dubbi sull’esistenza di Dio?
Certamente! È stato proprio il dubbio a spingermi alla sua ricerca. Anche San Tommaso, pure essendo apostolo di Gesù, ha avuto dubbi sulla sua resurrezione. Egli ha messo in evidenza l’espressione di “vedere e toccare” per poter credere. Noi siamo beati agli occhi di Dio perché crediamo senza aver veduto.
Hai mai incontrato il Papa?
Ho avuto la fortuna di conoscere più papi… tra questi, due divenuti santi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Inoltre ho avuto anche il privilegio di incontrare una piccola donna diventata Santa… Madre Teresa di Calcutta.
Alla fine di questo incontro con Don Gianni, e ringraziandolo per la sua disponibilità, ci siamo resi conto, grazie alla testimonianza della sua vocazione, che il lavoro che Dio svolge su ognuno di noi è preciso e certosino.
Le catechiste e i bambini di Sant’Antonio Abate
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Toccante” Dio ha messo nel mio cuore la nostalgia di Lui’