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Andate ed invitate tutti alla festa.

La giornata Missionaria dimensione ragazzi

da Redazione
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“Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Quest’anno Papa Francesco, in occasione della XCVIII Giornata Missionaria Mondiale, ha scelto il tema della parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr. Mt 22,1-14) di andare ed invitare alla festa del Signore. Questo l’impegno prioritario della Chiesa, cioè l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo.
Così come Dio, grande nell’amore, è sempre in uscita verso ogni uomo, anche la Chiesa deve superare i confini e non stancarsi mai né perdersi d’animo di fronte alle difficoltà e agli ostacoli, per compiere fedelmente la missione ricevuta dal Signore, sempre con compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio.
Ogni cristiano è chiamato a prendere parte alla missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente e Papa Francesco invita tutti noi, battezzati, ad “andare ed invitare”, ognuno secondo la propria condizione di vita.
A questo invito ha risposto una giovane ragazza di 19 anni di Modica, Maria Rita Selvaggio, che un giorno quasi per caso ha compilato un modulo per poter partecipare ad una missione in Africa.

Domenica 27 ottobre Maria Rita ha voluto farci dono della sua testimonianza di giovane missionaria raccontandoci della sua esperienza in Guinea Bissau. È stato un momento unico che ha colpito e appassionato bambini, ragazzi e genitori presenti alla messa mattutina.
Maria Rita è partita il 5 agosto per una missione, organizzata da Missio Giovani di Roma, con un gruppo di ragazzi di età dai 18 ai 30 anni provenienti da diverse parti d’Italia. Ha vissuto all’interno di un villaggio africano fino al 27 agosto e ci ha raccontato di come ha trascorso quei giorni.
All’inizio si sentiva spaesata,
si è ritrovata in un posto del tutto diverso dai luoghi in cui ognuno di noi è abituato a vivere e con persone mai viste prima. Poi giorno dopo giorno quegli uomini, quelle donne, quei bambini sono diventati molto più di persone mai viste prima e senza che se ne accorgesse ha iniziato a sentirsi parte di loro, parte di quel posto povero ma splendido perché pieno di sorrisi, gioia genuina e tanta preziosa semplicità.
Mentre Maria Rita ci raccontava queste cose i suoi occhi brillavano di una luce intensa, la luce di chi ha toccato con mano l’essenza della vita e se n’è innamorata. E poi insieme abbiamo visto alcune foto di quei giorni trascorsi in quel villaggio, e ogni scatto ha immortalato sorrisi, sguardi e occhi grandi di una bellezza disarmante.

Tutto questo e molto di più è stata la missione di Maria Rita, tutto questo può essere la missione per ognuno di noi se solo accogliamo l’invito di Papa Francesco e ci lasciamo travolgere dalla bellezza del mettersi al servizio degli altri, del farsi dono autentico d’amore a chi ci circonda, se come Maria Rita, senza pensarci troppo, mettiamo da parte i nostri bisogni e volgiamo il nostro sguardo altrove, tendiamo le nostre mani a chi ci chiede aiuto e apriamo loro il nostro cuore.

“Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”.             (Madre Teresa di Calcutta)

di Raimonda Cilmi

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