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La Preghiera: un dialogo con Dio

da Giovanni Fronte
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In questo periodo quaresimale abbiamo già affrontato i temi del Digiuno e della Elemosina, adesso parliamo della preghiera.

Cos’è la preghiera?

Essa è il momento in cui una persona parla a Dio tramite la parola o il pensiero, mentre la fase inversa è la meditazione durante la quale è Dio che parla alla persona.
Secondo Papa Francesco, la preghiera è “nostalgia di un incontro” con un Dio che “non conosce l’odio” e che non si può fare con le calcolatrici.

“Quando preghiamo, le emozioni pregano ma non si può dire che la preghiera sia solo emozione. L’intelligenza prega, ma non è solo un atto intellettuale. Il corpo prega, ma si può parlare con Dio anche nella più grave invalidità. È dunque tutto l’uomo che prega, se prega il suo cuore.”

Questa ultima parte della catechesi di Papa Francesco mi fa pensare ai tanti santi e in particolare ad uno che mi sta particolarmente nel cuore: S. Francesco d’Assisi del quale si diceva che era uomo fatto preghiera. Un esempio ne è il bellissimo Cantico delle Creature: è una preghiera di lode a Dio dove un Francesco ormai cieco e giunto quasi al termine della sua esistenza loda il Signore tramite il creato, arrivando anche a chiamare Sorella Morte.

“Laudato sii, mi Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messer lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione.”

Anche il canto è una preghiera, se fatto con il cuore rivolto verso Dio. È la preghiera degli Angeli, che cantano inni di lode a Dio. Diceva S. Agostino, infatti, che chi canta, prega due volte (alcuni sottolineano chi canta bene, ma questo è un altro discorso).

Come pregare?

Una prima caratteristica della preghiera è la spontaneità: quello che tu dici a Dio, sia che reciti la liturgia delle ore sia il rosario sia una preghiera personale, non deve essere mai una cosa meccanica o abitudinaria, un rischio sempre presente. La preghiera è un qualcosa di spontaneo nel comunicare con Dio: in genere quando si parla con qualcuno non lo si fa mai velocemente, ma lo si fa in modo che l’altro possa capirti. Allo stesso modo la preghiera: se parli con Dio tramite la liturgia delle ore, ad esempio, si fa in una maniera tale che chi la recita gusti la lode e Dio, che la riceve, la possa accogliere.

Una seconda caratteristica è la semplicità. Gesù diceva: “il vostro parlare sia SiSi, Nono”… in ugual modo la preghiera. Quando si parla con Dio va detto semplicemente quello che si sente nel proprio cuore, senza frasi ad effetto, ma dire solamente quello che serve per crescere nella nostra vita di fede.

Una terza caratteristica è quella di essere consapevoli di essere servi inutili: quando presentiamo le nostre intenzioni a Dio esse vanno fatte subordinando i nostri desideri alla sua volontà.

La preghiera, in conclusione, va fatta con lo scopo di rendere grazie a Dio e di presentargli le nostre richieste…spontaneamente, semplicemente e…con fede! Con tutto il nostro essere, con tutto il nostro cuore!

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