Home Tra terra e cielo “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in paradiso”: come ottenere l’indulgenza del Perdono di Assisi.

“Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in paradiso”: come ottenere l’indulgenza del Perdono di Assisi.

da Giovanni Fronte
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Nella Chiesa cattolica di tutto il mondo dal mezzogiorno del 1 fino alla mezzanotte del 2 agosto si celebra il “Perdono di Assisi”: essa è un’indulgenza plenaria risalente al 1216 e chiamata così perché richiesta da San Francesco d’Assisi a Papa Onorio per tutti i fedeli.

Come nasce l’indugenza denominata “il Perdono di Assisi”?

Secondo le Fonti Francescane una notte di luglio del 1216 Francesco d’Assisi, raccolto in preghiera, ricevette la visione di Cristo e di Maria con intorno una schiera di angeli: il Figlio di Dio, allora, chiese a Francesco che grazia avrebbe desiderato, dato che pregava tanto per i peccatori, lui immediatamente rispose:

“Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa (La Porziuncola, ndr), ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.

Cristo rispose:

“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli dice il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

Francesco, allora si recò da Papa Onorio, il quale lo ascoltò con grande attenzione e gli diede la sua approvazione. Una sola domanda fece il Santo Padre al santo assisate:

Per quanti anni vuoi questa indulgenza? Non vuoi nessun documento?

Francesco rispose:

Padre Santo, non domando anni ma anime. A me non serve nessun documento. Se questa indulgenza è opera di Dio, egli stesso penserà a tramandare l’opera sua: la Santissima Vergine Maria sarà la carta, Cristo il Notaio e gli angeli i testimoni.

Celebre è la frase con cui, tornato ad Assisi, Francesco, insieme con i Vescovi dell’Umbria, il 2 agosto del 1216 al popolo convenuto disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”.

Dal 1216 fino ad oggi si continua a celebrare quello che viene conosciuto come il perdono di Assisi o Indulgenza della Porziuncola.

Inizialmente l’indulgenza prevedeva, tra le condizioni, la visita solo alla Porziuncola (la piccola chiesetta dove viveva Francesco d’Assisi, oggi inglobata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi): negli anni questa condizione è mutata e l’indulgenza adesso si può ottenere tutti i giorni dell’anno presso la Porziuncola in Assisi ma dall’1 al 2 Agosto essa si può ottenere in tutte le chiese e i conventi francescani e in tutte le chiese parrocchiali di tutto il mondo corrispondendo così alla richiesta di Francesco: voglio mandarvi tutti in paradiso.
Caratteristica principale di questa indulgenza è la possibilità di poterne lucrare almeno una volta all’anno alle seguenti condizioni:

– Ricevere l’assoluzione per i propri peccati nella Confessione sacramentale, celebrata nel periodo che include gli otto giorni precedenti e successivi alla visita della chiesa della Porziuncola (o, in alternativa, una chiesa francescana o parrocchiale nei giorni tra il 1 e il 2 agosto) per tornare in grazia di Dio;
– Partecipazione alla Messa e alla Comunione eucaristica nello stesso arco di tempo indicato per la Confessione;
Visita alla chiesa della Porziuncola (in alternativa una chiesa francescana o parrocchiale nei giorni tra l’1 e il 2 agosto) dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del Credo, per riaffermare la propria identità cristiana, si recita il Padre Nostro, per riaffermare la dignità di figli di Dio ricevuta nel Battesimo, e infine una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice (è usanza recitare un Padre Nostro, un’ Ave Maria e un Gloria al Padre, ma è data tuttavia ai singoli fedeli la facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno verso il romano pontefice.

L’indulgenza si può ottenere per sé o per i defunti o le anime del purgatorio, esprimendo questa intenzione al confessore almeno una volta al giorno.

Fratelli miei, vi voglio tutti in Paradiso” diceva Francesco… dopo poco più di 800 anni il desiderio di Francesco si tramanda di generazione in generazione: tutti abbiamo bisogno di ricevere la misericordia di Dio nella nostra vita, ma ancor di più c’è necessità che i fedeli che si sono allontanati ritornino a Dio e in comunione con la Chiesa: ecco perché il notaio Cristo, con gli angeli testimoni e la Santissima Vergine Maria carta dell’indulgenza portano avanti la richiesta di Francesco fino alla fine dei tempi.

L’evento del Perdono di Assisi resta, quindi,  una manifestazione della misericordia infinita di Dio e un segno della passione apostolica di Francesco d’Assisi.

(nella foto: “Francesco d’Assisi annuncia ai fedeli la concessione dell’indulgenza)

 

2 commenti

rosariapiazfz36m 1 Agosto 2022 - 13:22

Sei stato esauriente Giovanni e piuttosto chiaro nella tua esposizione Complimenti

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rosariapiazfz36m 20 Settembre 2022 - 15:09

Bellissimo articolo mi sono pure commossa Complimemti

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