Home Tra terra e cielo “Benedetta noia”. Il valore creativo della noia

“Benedetta noia”. Il valore creativo della noia

da Maria Sacchetta
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Il tempo estivo rappresenta un luogo e uno spazio provvidenziale e foriero di grandi esperienze. E’ anche l’occasione per riconsiderare e reinterpretare alcuni sentimenti e attitudini che abitano la nostra quotidianità e che, seppur considerando l’eccezione negativa, mantengono sempre il potenziale positivo velato sul quale poter impiegare e investire forze ed energie. Come la NOIA che questo articolo ci accompagna a scoprire per poterla vivere!

Le scuole sono finite è arrivata l’estate. Estate tempo di riposo, momento in cui si dovrebbe stare di più insieme e riposare dalle fatiche e dagli impegni che hanno contraddistinto le nostre giornate invernali.

Purtroppo oggi giorno le nostre esistenze sono diventate così frenetiche che non riusciamo più a goderci un tempo di relax quale dovrebbe essere il tempo estivo. Questo accade non solo a noi adulti, che presi dalle frenesie dei mille impegni lavorativi abbiamo perso l’abitudine di staccare la spina, ma ahimè accade anche ai bambini i quali sono abituati a correre tanto quanto noi adulti.  Siamo tutti molto preoccupati che i nostri figli si possano Annoiare, la NOIA abbiamo imparato a demonizzarla il perché non lo sappiamo.

La Noia è definita come un vero spreco di energie e di emotività.  La percepiamo come un malessere interiore, una condizione di disagio, con la quale facciamo fatica a convivere, la prova ne è stata questa interminabile periodo di pandemia, durante il quale siamo stati immersi nelle nostre vite, vivendo in maniera quasi sospesa. Durante questo periodo così lungo le nostre attività sono state fortemente ridotte e i lunghi momenti passati fra le mura domestiche sono stati luoghi perfetti per le incursioni della noia. Di tutto ciò sono stati vittime specialmente i bambini, che non essendo abituati a fare i conti con i tempi vuoti, hanno avuto contraccolpi da questa emozione per loro quasi sconosciuta, rimanendo prigionieri della fatidica domanda “E adesso che cosa faccio?”

Il sentire comune su quest’emozione è abbastanza negativo, ma invece, ci sono vari fonti di pensiero sia letterarie che scientifiche che hanno dato un altro significato alla noia.

Giacomo Leopardi considerava la noia come il più sublime dei sentimenti.

Se sia il più sublime dei sentimenti questo non possiamo affermarlo con certezza, certo è che cercare di riempire ogni momento delle nostre quotidianità e i quelle dei nostri figli in maniera spasmodica non è un modo di agire molto più positivo di quello che si cerca di evitare.

Oggi i planning dei bambini/ragazzi sono saturi di impegni, anche durante la stagione estiva, i Campus, il nuoto, il calcio, i saggi di fine anno ecc. e se questo non bastasse nel momento in cui ci sono i tempi morti ecco che cerchiamo di resuscitare questi momenti con il dispositivo elettronico di turno proprio per fare in modo che la noia non prenda il sopravvento.

Eppure la noia non è così deleteria. Bertrand Russell scriveva, “Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”.

Questa tesi viene avvalorata dalla scienza infatti secondo uno studio delle ricercatrici Karen Gasper e Briana Middlewood della Pennsylvania State University,” la noia stimola la creatività nei bambini.”

Proprio durante il primo periodo di vita di ciascun individuo è importante il sentimento della noia, perché in questa fase che si cominciano a coltivare desideri, e sogni che fanno galoppare l’immaginazione,

In Alice nel paese delle meraviglie, Alice quando si stanca di stare senza far nulla va in esplorazione incontrando il bianconiglio, incontro che dà vita alle avventure che poi verranno descritte con particolare sagacia e intraprendenza.

Oggi angoli di vuoto nel corso delle giornate non esistono più. Abbiamo fatto di tutto per riempirli, a scapito di un fattore fondamentale, la creatività.

Forse dovremmo mettere un freno a tutto ciò e ricordare che i ragazzi, hanno bisogno del loro tempo libero. Non dobbiamo per forza pianificargli tutta la vita, anzi se ogni tanto si annoiano questo può fare loro solo bene. Quando i nostri figli se ne escono con l’espressione “mi sto annoiando”, non dovremmo riempirgli immediatamente quel tempo, ma dovremmo lasciarli contemplare quei momenti, in maniera che possano capire ciò che interessa loro, ciò che gli piace veramente.

Così come Alice, attraverso il momento di noia arriva al suo paese delle meraviglie, lasciamo che i nostri figli viaggino sul treno della noia per arrivare al loro paese delle meraviglie, che può portare con sé la scoperta del loro talento nascosto

Quindi non consideriamo la noia come cattiva o inutile, ma partiamo dal valore magico di questa emozione, che sollecita creatività, pensiero e immaginazione.

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