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L’Altare Maggiore. L’Annunciazione (sec. XVIII)

da Redazione
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Continua il nostro percorso di descrizione degli altari della Basilica della SS. Annunziata.

L’Altare Maggiore e il dipinto dell’Annunciazione.

Il dipinto (olio su tela), collocato sull’altare centrale della basilica, è uno dei più belli del Settecento sia di Ispica che dell’area iblea. Il tema vede Maria sul lato destro in basso, inginocchiata in un inginocchiatoio su cui è poggiato un libro aperto. Indossa una veste rossa e un mantello azzurro. Gira lo sguardo verso l’alto a destra dove si trova un angelo sopra una nube con una veste bianca e un mantello rosso scuro ad ali spiegate e con dei gigli nella mano sinistra. Al centro della composizione due cherubini; altri due putti alati li sovrastano. In alto ancora un angelo a destra in atto di venerazione assiste alla scena, mentre sempre in alto a sinistra la colomba dello Spirito Santo dentro una intensa luce gialla, tra volti di cherubini e serafini. In basso a sinistra, sul pavimento si trova una cesta di vimini in cui dentro un drappo bianco si trova una forbice, a voler indicare un lavoro domestico di Maria. La gamma cromatica utilizzata è varia: dal rosso porpora, al blu, dal bianco dorato al rosa pallido e agli azzurrini, ai grigi, all’intensa luce dorata del cielo. L’incarnato rende una bellezza dolce e serafica. L’attribuzione a Vito D’Anna (Palermo, 1718-1769) è fatta dalla Citti Siracusano. Resta comunque una attribuzione non facile al momento, in attesa del riscontro di fonti archivistiche. Un confronto con le altre opere del D’Anna in area iblea, dalle tele della chiesa di San Giorgio di Ragusa, a quella di Santa Maria la Nova a Scicli, a quella della chiesa di Santa Maria Maggiore di Ispica mettono in evidenza un disegno più nitido in questa pala dell’Annunziata; ciò potrebbe far ipotizzare la mano di qualche altro rilevante artista. Un’opera pregevole per il robusto impianto di primo piano dei protagonisti, con una robusta chiarezza compositiva nella pittura settecentesca.

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