Il vangelo della V domenica dell’anno ci presenta Gesù e i primi quattro discepoli che, usciti dalla sinagoga di Cafarnao, vanno a casa di Pietro e Andrea, dal luogo pubblico, la sinagoga, si passa al luogo privato. E’ il momento domestico della vita di Gesù. Questa dimensione privata mette in evidenza la vita comune di Gesù con i suoi discepoli, in casa si parla , si mangia insieme, vengono spiegate le parabole. L’ evangelista Marco sottolinea che i discepoli stando con Gesù imparano da Lui, guardandolo, ascoltandolo, ed è in questa condivisione che avviene la loro formazione: Gesù chiama per stare con Lui e per essere inviati ad annunciare il Vangelo!
E’ molto interessante veder Gesù nella quotidianità, nella ferialità della vita: continua cosi a manifestare la sua autentica incarnazione di Figlio di Dio. Una domanda sorge spontanea: le nostre parrocchie sono la “Casa” dove ci si ritrova con familiarità con Gesù e tra di noi, dove ci si dà del TU riconoscendo l’altro/a come tuo fratello come tua sorella? E’ importante far emergere la dimensione comunitaria della fede, dando così testimonianza che la parrocchia è il luogo dove si impara a stare insieme , mettendosi al servizio degli altri.
Emerge in questo brano l’identità di Gesù : Egli è Colui il quale prende su di sè le nostre debolezze e si addossa le nostre malattie ( cfr Is. 53,4); Gesù vuole che tutti gli uomini e donne entrino nel Regno di Dio . ” dove non ci sarà più la morte, nè il lutto, nè il lamento, nè il dolore, quando Dio asciugherà le lacrime dai nostri occhi” (Ap.21,4).
La suocera di Pietro, guarita, risollevata/risorta, si mette a servizio della comunità! Cosi nasce il servizio nella Chiesa! Risorti aiutiamo gli altri a risorgere, a vivere con dignità la propria vita.
Un’ultima considerazione da fare: Gesù prima dell’alba esce di casa e va in un luogo solitario e là prega: questa è la fonte del parlare di Gesù, del suo agire, è ciò che gli dà la postura per vivere tutta la giornata nella compagnia degli uomini.
Diceva il card. Marty, arcivescovo di Parigi: ” Quando la sera ritorno all’arcivescovado, passo sempre in cappella. Lì mi metto in ginocchio davanti a Dio per poter domani, stare in piedi davanti agli uomini”!
Don Gianni Marina