Nella nostra comunità parrocchiale, sta crescendo sempre di più la devozione a San Domenico Savio. Da qualche anno è stata donata pure una piccola statua che è stata posta, non a caso, ai piedi di San Giovanni Bosco. Il perché di questa scelta è facile da capire. Basta leggere un po’ la biografia del Santo bambino per capire come Don Bosco abbia avuto un ruolo di primaria importanza nella crescita spirituale di Domenico; egli riconobbe subito la forza dello spirito del fanciullo, e coltivò con premura la sua voglia di diventare grande nell’amore di Dio e testimone della fede indicandogli la strada da percorrere: Servire il Signore in allegria, impegnarsi nello studio e nella preghiera, essere devoto a Maria.
Nonostante la sua giovane età, Domenico mette tutto se stesso nell’impegno quotidiano al servizio degli altri e della comunità. E offriva tutto ciò che faceva al Signore. Egli stesso dirà: “Non sono in grado di fare grandi cose, ma voglio che tutto ciò che faccio, anche la cosa più piccola, sia per la maggior gloria di Dio”.
Nel suo essere un bambino vivace, gioioso, coraggioso nelle sue semplici ma potenti dimostrazioni di fede, San Domenico Savio apre gli occhi di tutti noi ad un concetto di santità alla portata di tutti. E sono soprattutto i giovani che attraverso i piccoli gesti possono essere ferventi testimoni dell’amore di Dio verso ogni uomo: con la gioia di vivere di chi sa apprezzare i doni e i talenti che il Signore ci ha dispensato, e con la speranza che nasce nel cuore di ognuno dal sentirsi tutti figli di un unico padre misericordioso.
A sottolineare l’importanza dei piccoli gesti come strumento di santità è stato più volte Papà Francesco. Nella sua Guaudete et Exultate , il Santo Padre ci ricorda:
“Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. [….] Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con Onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù” (Gaudete et Exsultate 14).
“Questa santità a cui il Signore ti chiama andrà crescendo mediante piccoli gesti” (Gaudete et Exsultate 16).
E allora crediamoci che la santità è per tutti, che non è fatta di gesti eclatanti ma di piccole attenzioni: da un saluto ad un compagno che non ci sta tanto simpatico; dal fermare atteggiamenti “virali” che tanto spopolano sui social ma che tanto fanno soffrire chi ne è protagonista; dal fermare un pettegolezzo che arriva alle nostre orecchie; dal non scambiare la libertà di dire quello che pensiamo con quella di offendere le persone con cui parliamo
“Alzati e testimonia con gioia che Cristo vive! Diffondi il suo messaggio di amore e salvezza tra i tuoi coetanei, a scuola, all’università, nel lavoro, nel mondo digitale, ovunque.”. ( Papa Francesco ai giovani nella Giornata Mondiale delle Gioventù, 2021). Così Papa Francesco invita i giovani a cogliere il Vangelo quale via di santità e di vita buona.
Cogliamo il più possibile, come San Domenico Savio, le occasioni che la nostra quotidianità ci offre per i piccoli gesti di Santità. È questa la strada giusta per la metà finale.
di Silvia Cataudella
In foto: S. Messa nella Memoria di San Domenico Savio – 2021