Musica, canti, balli e riflessioni nella giornata dedicata ai giovani e Don Bosco, tenutasi l’1 febbraio scorso presso il salone parrocchiale della Basilica della SS. Annunziata di Ispica. “Ora-Talent” il titolo della manifestazione voluta fortemente da Don Manlio e organizzata insieme alle educatrici per festeggiare insieme il Santo dei giovani che con il suo oratorio aiutava i bambini e i ragazzi meno fortunati a creare un futuro pieno di speranza.
E la speranza è stato il leit motiv dei vari momenti preparati e messi in scena dai vari gruppi Acr. Dai piccolissimi ai più grandi in nome della speranza implorata da Don Bosco, della possibilità di credere che qualcosa di bello possa succedere, anche se adesso non lo vedi.
A dare il via allo spettacolo sono stati i Piccolissimi e i bambini di prima elementare che si sono cimentati in una breve recita dal titolo “La ruota della speranza” che, sulla scia della parabola del Buon Samaritano, ha messo in luce la speranza nella fratellanza che non deve conoscere limiti. Il gruppo Acr di seconda elementare ha messo in scena “L’oratorio e la speranza” con un Don Bosco impegnato a dispensare consigli e ottimismo. Anche il gruppo Acr di Prima Media si è affidato alla recita, portando in scena “La ricerca di Luce”, piccolo sketch ambientato in un’aula scolastica con un significato profondo sull’importanza dell’aiutare il prossimo, della speranza che ognuno di noi nutre verso gli altri nell’essere compresi, amati, aiutati. E sempre la speranza è stata al centro della canzone dall’omonimo titolo, cantata e animata dal gruppo di terza elementare. Le candele come simbolo della speranza sono state il tema invece della piccola recita messa in scena dal gruppo di quarta elementare, mentre i bambini di quinta e di seconda media si sono affidati alla poesia per sottolineare l’importanza della speranza nella vita di ognuno di noi. A chiudere lo spettacolo sono stati i ragazzi di terza media, con barzellette sempre sul tema della speranza.
Insomma una giornata ricca di emozioni per i bambini, i ragazzi e gli adulti che hanno assistito. È stato bello vedere tanta gioia e tanta voglia di mettersi in gioco. “Una giornata con i giovani e per giovani – dice Don Manlio – perché è a loro che bisogna dare la possibilità di credere in sé stessi, di credere nell’amore verso gli altri, nella condivisione. La speranza non è un sentimento da vivere in solitudine, si costruisce dando fiducia al prossimo, lavorando con comprensione e pazienza, riconoscendo che i limiti degli altri sono lo specchio dei nostri”.