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Maria madre “umana”

da Maria Sacchetta
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Il mese di Maggio. Mese che la tradizione dedica alla Beata Vergine Maria. Madre di Gesù e nostra madre. Perchè rivolgersi a Maria? Un primo articolo per declinare l’umanità della Vergine, per sentirla parte della nostra umanità. Un pensiero particolare a quelle mamme il cui cuore continua a sanguinare di sofferenza per la perdita dei propri figli. Un pensiero necessario e commosso al piccolo Giovanni e alla sua famiglia, tornato al Padre troppo presto.

Maggio il mese intitolato a Maria.  La tradizione che associa la Madonna al mese di maggio non ha nessuna base nelle Sacre Scritture. Essa ha preso piede e si è sviluppata nel corso dei secoli, con il susseguirsi di iniziative e celebrazioni.

Solo il 29 aprile 1965 Papa Paolo VI consacrò ufficialmente questo mese alla figura di Maria, con l’enciclica Mense Maio, che recita: “Il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia.

Altro motivo, per cui il mese di maggio è dedicato alla vergine Maria, è ricordato dal cardinale Newman, che lo adduce al fatto che nell’emisfero nord, in questo periodo, fiorisce la vita con l’arrivo della primavera. Ed è per tale motivo che questo primo mese della stagione della rinascita, è dedicato a colei che ha portato nel mondo chi ha fatto rinascere l’umanità.

Ma Maria che madre sarà stata?  Molte volte ci rivolgiamo a Maria come Vergine santissima, ma non ci ricordiamo che è stata anche madre umana. Noi la vediamo pura, verginale, immacolata, la riconosciamo solo nella sua santità, dimenticando che   essa è stata veramente la madre di Gesù, lo ha veramente dato alla luce.  Ed è per questa maternità, tutta umana, che si può dire che Gesù è un vero figlio dell’uomo. Per Gesù Maria non era la Madonna. Era essenzialmente sua madre, una madre in carne ed ossa che gli avrà dato delle regole e sicuramente lo avrà guidato nella strada che gli era stata preparata. Non dimentichiamo che Maria donna adolescente, non aveva in programma di diventare mamma, ma nel momento in cui le venne “annunciato” quale sarebbe stato il suo destino, eccola che è lì pronta a dire sì.

E in quel SI c’è tutta la responsabilità di una donna che è pronta a dare alla luce il suo bambino. A crescerlo, a nutrirlo, a curarlo, a dargli un’educazione, ma cosa più importante a guidarlo nella strada “di mattoni gialli” (volendo abusare di una metafora fiabesca) che lo condurrà sulla croce.

Ora questo è quello che noi tutti sappiamo, ma quello che forse ci sfugge è lo scenario psichico di questa madre santa. Proviamo a pensare al dolore di questa donna, quando durante la presentazione del bambino al Tempio, a quaranta giorni dalla nascita, dovette ascoltare la drammatica profezia di Simeone: “Questo bambino sarà causa di rovina e di salvezza per molti in Israele; sarà un segno di contraddizione ed a te stessa una spada trafiggerà l’anima”. Chissà che dolore immenso avrà provato, un dolore simile a quello che prova una madre “normale” a cui viene diagnosticata una terribile malattia al figlio.

Ma nonostante tutto Maria non si perde, non si affanna a pensare al futuro, continua a crescere suo figlio nella più completa normalità.  Strada facendo si sarà sicuramente innamorata del figlio così come ogni madre.  Ma a differenza di molte altre genitrici, lo ha amato con un equilibrio tale, da non soffocarlo nella sua personalità, non lo ha condizionato nell’orientamento della sua vita. Più lui andava avanti e si faceva strada, più lei si ritirava nell’ombra e lo seguiva…dietro le quinte.

Commovente sarà stata l’ultima notte passata con Gesù a Nazareth, prima dell’inizio della predicazione. Forse quella notte madre e figlio non hanno dormito. Gesù probabilmente avrà catechizzato Maria, presentandole nel dettaglio il progetto del Padre. La Madonna avrà guardato quel figlio, ormai uomo, quasi con soggezione. Suo figlio doveva abbandonarla per cominciare a realizzare la sua missione che lo avrebbe portato via da lei per sempre.

Al momento della morte di Gesù Maria doveva avere più o meno quarantanove anni, chissà quale grande dolore le avrà squarciato il petto, quella spada che Simeone aveva predetto, le si sarà conficcata veramente nel cuore.

Ma lei ha accettato tutto, ha seguito Gesù che le era stato affidato, che lei ha partorito e cresciuto, lo ha seguito fino a quell’atroce momento, e quando sulla croce, suo figlio, l’ha affidata al suo discepolo prediletto, non ha battuto ciglio ma ha seguito Giovanni nel cenacolo con gli altri apostoli.

Dopo la morte del suo Gesù non si è chiusa nel suo dolore, ma ha accettato ancora una volta la volontà del padre in maniera forte e decisa.

La donna che si è vista annunciare una gravidanza senza aver conosciuto uomo, che ha partorito in una mangiatoia, che è scappata in Egitto, ancora per l’ennesima volta ha dato prova della sua forza, la forza di una mamma capace di dare il massimo per il figlio che ha generato.

Adesso non mostrando odio ne x chi lo aveva tradito, ne per i discepoli che erano scappati, abbandonando Gesù, stava lì con loro e li aiutava a superate quel momento di angoscia e di paura. Ancora una volta sosteneva quel suo figlio, anche se orami non era presente. Stava lì e aiutava i discepoli che lo avevano seguito, affermando con la sua sola presenza che suo figlio non era un visionario, e tutto sarà reso noto con la resurrezione.

Questa è stata Maria: non una donna etera staccata dal mondo e dalla realtà. Era una donna di sentimento che ha provato emozioni forti quali: stupore, paura, spaesamento, sofferenza, ma non si è mai abbandonata alla disperazione, ma invece è andata oltre. Ha vissuto giorno per giorno, amato, sofferto, ma soprattutto ha creduto.

Foto d’archivio: Addolorata e sullo sfondo l’altare del Ss.mo Cristo che porta la croce. Settimana Santa 2021

2 commenti

Donato Bruno 21 Maggio 2021 - 08:56

👌👌

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rosariapiazzese36@ gmail .it 22 Maggio 2021 - 13:55

Complimenti bravissima …..Per la maternità tutta umana di Maria,si puoi dire che ,”Gesù è un vero figlio dell’ uomo”.

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