Tra le feste in onore della Madre di Dio, la solennità odierna dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, quasi soffocata tra le tante manifestazioni per il Ferragosto, ha perso molto del suo primitivo carattere religioso e spirituale: eppure essa è, insieme alla solennità dell’Immacolata Concezione e quella della Madre di Dio, uno dei principali misteri della nostra fede cattolica riguardanti l’umile ancella del Signore: il destino subito glorioso della sua anima e del suo corpo.
Come per le due già citate solennità, anche la solennità dell’assunzione della Vergine Maria è stata definita come dogma (Nella teologia cattolica, essa è una verità rivelata da Dio e, come tale, proposta dalla Chiesa, perché sia da tutti accettata: in quanto verità soprannaturale (credibile, ma non giustificabile per la mente umana), il dogma si trova in modo esplicito o implicito nella rivelazione e ha quindi valore oggettivo e immutabile, ndr) dal Papa Pio XII con la costituzione Munificientissimus Deus, la costituzione apostolica con cui venne definito e spiegato il significato del dogma e il cui documento useremo per spiegar meglio la solennità odierna.
L’assunzione di Maria e l’Immacolata Concezione
L’assunzione di Maria, ci dice il documento apostolico, è una conseguenza della sua concezione immacolata.
Cristo con la sua morte ha vinto il peccato…Per legge naturale Dio non vuole concedere ai giusti il pieno effetto di questa vittoria sulla morte, se non alla fine dei tempi. Ma da questa legge naturale Dio volle esente la beata Vergine Maria, la quale, per privilegio del tutto singolare, ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, né dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.
Per questo motivo, tutti i fedeli hanno sempre creduto all’assunzione corporea al cielo di Maria Vergine, portata avanti fino ad allora dalla tradizione orale e dal consenso universale del magistero ordinario dei vari sacerdoti e vescovi: i fedeli, infatti, guidati dai loro pastori hanno appreso che la vergine Maria, nel suo pellegrinaggio terreno, ebbe una vita piena di preoccupazioni, angustie e dolori ma questo non impedì loro di credere e professare apertamente che il suo sacro corpo non conobbe la corruzione del sepolcro e che non fu ridotto in cenere. Anzi, illuminati dalla grazia divina – continua la costituzione apostolica – hanno contemplato l’armonia dei privilegi concessi alla Vergine, tale da raggiungere un livello tale da non poter essere raggiunto da nessun essere creato, fatta ovviamente eccezione per la natura umana di Cristo.
Fede che si conferma ancor di più in tutte le chiese e santuari dedicati all’assunzione della Vergine, così come le sacre immagini esposte alla venerazione dei fedeli le quali mostrano e testimoniano a tutti il singolare trionfo di Maria.
La solennità liturgica dell’Assunta
La solennità odierna è celebrata in oriente e occidente fin dall’antichità. Dal Sacramentario che Papa Adriano I (772-795) inviò all’imperatore Carlo Magno leggiamo così:
“degna di venerazione è per noi, o Signore, la festività di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio subì la morte temporale, ma non poté essere umiliata dai vincoli della morte colei che generò il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da lei”.
I Padri e i Dottori della Chiesa, nei loro discorsi al popolo in occasione di questa festa parlarono di quest’ultima non come una cosa nuova ma come una cosa nota e ammessa dai fedeli specificando meglio che l’oggetto della festa non era soltanto l’incorruzione del corpo della beata Vergine Maria, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione, a somiglianza del suo unigenito Gesù Cristo.
San Giovanni Damasceno, ad esempio, diceva che:
“Era necessario che colei, che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità, conservasse senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte…Era necessario che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio e da tutte le creature fosse onorata come Madre e Ancella di Dio”.
I teologi scolastici, inoltre, rilevare che il privilegio dell’assunzione di Maria concorda mirabilmente con le verità insegnate nella Sacra Scrittura: la forza di tali argomenti riposa sulla dignità incomparabile della maternità divina.
Nel Salmo 45 v. 10.14-16, ad esempio, i teologi descrivono Maria come la Regina che entra trionfalmente nella reggia celeste e si asside alla destra del divino Redentore così come la Sposa del Cantico dei cantici che sale nel deserto, come una colonna di fumo dagli aromi di mirra e incenso per essere incoronata (Ct 3,6).
Anche nel Nuovo Testamento troviamo, secondo i teologici scolastici, vari riferimenti all’Assunzione tra cui una donna vestita di sole in Apocalisse 12, 1:
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Grande interesse suscitano le parole dell’Angelo durante l’Annunciazione: “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne” (Lc 1, 28) poiché vedevano nel mistero dell’assunzione un complemento della pienezza di grazia elargita a Maria.
Tra i vari dottori evangelici spicca S. Antonio da Padova che, nella festa dell’assunzione, affermò con sicurezza, commentando il Profeta Isaia che diceva “Glorificherò il luogo dove posano i miei piedi” che il divino Redentore ha glorificato in modo eccelso la sua Madre dilettissima, dalla quale aveva preso umana carne: “con ciò si ha chiaramente – dice – che la beata Vergine è stata assunta col corpo, in cui fu il luogo dei piedi del Signore…come Gesù Cristo, dice il santo, risorse dalla morte e salì alla destra del Padre suo, così risorse anche dall’Arca della sua santificazione, poiché in questo giorno la Vergine Madre fu assunta al talamo celeste”.
Per tutti questi motivi in cui la Chiesa universale nel corso dei secoli ha manifestato la sua fede nell’Assunzione in molti modi e basandosi sulla Sacra scrittura, confermata poi dal culto ecclesiastico, Papa Pio XII ritenne che sia arrivato il momento prestabilito per cui questo privilegio della Vergine Maria venisse solennemente proclamato:
“Pertanto…a maggior gloria della sua (di Cristo, ndr) Madre e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa… pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma rivelato da Dio che l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
Infine, Il Concilio Vaticano II, a proposito dell’assunzione, conferma e aggiunge che l’Assunzione della Vergine è immagine e compimento della Chiesa che sarà quando verrà il giorno del Signore (Lumen Gentium, 8,68) così come la Chiesa tutta contempla con gioia, come in un’immagine purissima, ciò che essa tutto desidera e spera di essere (SC, 5,103).
Oggi, quindi, non è solo il Ferragosto ma è soprattutto, per noi cristiani, la Pasqua di Maria: celebriamo con gioia la sua resurrezione in cielo in corpo e anima nell’attesa della nostra Pasqua personale che un giorno avverrà.
(nella foto: particolare dell’assunzione di Maria in corpo e anima di Raffaello Sanzio nei Musei Vaticani)
2 commenti
Bellissimo articolo. Chiaro e puntuale.
Complimenti bellissimo articolo ricco di particolari