Con la convocazione del Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità della Chiesa, papa Francesco invita l’intera Chiesa a riflettere su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «È proprio questo cammino di sinodalità che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio».
Sulla scia del rinnovamento della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, questo cammino percorso insieme è al tempo stesso un dono e una responsabilità. Illuminati dalla parola di Dio e uniti nella preghiera, saremo in grado di discernere i processi da attivare per cercare la volontà di Dio e seguire le vie che Dio ci chiama a percorrere verso una comunione più profonda, una partecipazione più piena e una maggiore apertura a compiere la nostra missione. La sinodalità indica il cammino fatto insieme dal popolo di Dio, pertanto rinvia al Signore Gesù che presenta se stesso come “la via, la verità e la vita” (Gv 14,6), e al fatto che i cristiani, alla sua sequela, sono in origine chiamati “i discepoli della via” (cf. At 9,2; 19,9.23; 22,4; 24,14.22).
La sinodalità permette a tutto il popolo di Dio di camminare insieme, in ascolto dello Spirito Santo e della parola di Dio, per partecipare alla missione della Chiesa nella comunione che Cristo stabilisce tra noi. In definitiva, questo cammino percorso insieme è il modo più efficace per manifestare e mettere in pratica la natura della Chiesa come popolo di Dio pellegrino e missionario.
L’intero popolo di Dio condivide una comune dignità e vocazione attraverso il battesimo. Tutti noi siamo chiamati, in virtù del nostro battesimo, a partecipare attivamente alla vita della Chiesa. Nelle parrocchie, nei movimenti laicali, nelle comunità religiose e in altre forme di comunione, donne e uomini, giovani e anziani, siamo tutti invitati ad ascoltarci l’un l’altro per sentire i suggerimenti dello Spirito Santo, che viene a orientare i nostri sforzi umani, immettendo vita e vitalità nella Chiesa e guidandoci in una comunione più profonda in vista della nostra missione. Mentre la Chiesa intraprende questo cammino sinodale, dobbiamo fare tutto il possibile per radicarci in esperienze di autentico ascolto e discernimento avviandoci a diventare la Chiesa che Dio ci chiama ad essere.
Il nostro vescovo Mons. Salvatore Rumeo, ci invita tutti a vivere questo suo primo anno del ministero in diocesi con atteggiamento sinodale, declinando la spiritualità di comunione come dialogo fraterno, per concretizzarsi in gesti credibili di riconciliazione e solidarietà, testimoniando nella fraternità ecclesiale il volto della misericordia del padre che in Gesù parla al cuore di tutti, avviandoci così verso l’attuazione delle linee guida della CEI del 2024-2025 per vivere la sinodalità in nuove forme di partecipazione, corresponsabilità e ministerialità e rileggere la vita della nostra Chiesa locale in riferimento all’annuncio del vangelo, alla vita sacramentale e alla carità.
di Tina Di Rosa