Home Annunziando La logica del noi, nella comunità e scuola. Appunti sul bene comune

La logica del noi, nella comunità e scuola. Appunti sul bene comune

da Redazione
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Passiamo a condividere le riflessioni sul bene comune che i ragazzi di 2^ e 3^ Media hanno elaborato a conclusione del percorso avviato qualche settimana fa.

Egregio Signor Sindaco, ed amministrazione,
siamo i ragazzi della classe seconda media del gruppo ACR della Parrocchia S.S. Annunziata. In riferimento all’attività proposta dai nostri educatori il tema a noi assegnato è stato: A SCUOLA PER IMPARARE, CRESCERE E PARTECIPARE. Il nostro gruppo è composto da ragazzi – alunni che studiano presso gli istituti della nostra città: Istituto Leonardo da Vinci e l’Istituto Padre Pio da Pietrelcina.

Abbiamo iniziato ad analizzare le esigenze di ogni singolo istituto confrontandoci tra di noi. In un primo momento abbiamo realizzato l’idea di essere fortunati a poter frequentare queste scuole. Le strutture sono poste in una zona centrale della città alle quali si può arrivare anche a piedi. Entrambe ci danno la possibilità di usufruire di laboratori per approfondire i corsi di studio come: teatro, musica, scrittura, arte e biblioteche ben servite. Ai nostri occhi le nostre scuole ci danno già tanto, ma riconosciamo che basterebbe poco per renderle più accoglienti e gradevoli, e con qualche servizio in più per noi alunni. Entrambe le scuole necessitano di elementi migliorativi:
– Gli spazzi esterni potrebbero essere più curati per poter vivere i momenti di ricreazione;
– Gli ambienti igienico sanitari potrebbero essere ristrutturati perché si presentano in pessime condizioni;
– Piccole migliorie nelle aule e nei laboratori presenti.
Le nostre richieste non sono tante, ci rendiamo conto che possono incidere nei budget comunali ma sarebbero spesi per il bene comune. Noi siamo il futuro, per cui ci speriamo non solo per poterne usufruire, ma anche per le altre generazioni che vivranno le nostre scuole.

I ragazzi ACR di 2^ Media

L’obiettivo dell’agenda ACR che il gruppo di terza media è stato chiamato a sviluppare è ESSERE E FARE COMUNITÀ. Partendo dal tema proposto dal cammino ACR di quest’anno che ha come titolo “Questa è casa tua!”, ci siamo soffermati a riflettere sulla nostra comunità parrocchiale. Abbiamo immaginato la parrocchia come una riserva naturale nella quale tutte le realtà parrocchiali e associative “vivono” come in un ecosistema in rapporti più o meno simbiotici fatti di reciproco aiuto finalizzato al “bene comune”.  Ogni realtà riveste e svolge un ruolo specifico e si adopera per il bene della comunità: dalla confraternita all’azione cattolica, dall’associazione Don Bosco ai catechisti che tanto fanno per la crescita umana e spirituale di noi ragazzi; dai ministri straordinari alla commissione liturgia, dalla Caritas al Consiglio Pastorale. Abbiamo creato 7 gruppi di lavoro (sorteggiando i vari membri); ad ogni gruppo è stato dato il nome di uno dei gruppi parrocchiali. Nell’incontro successivo abbiamo riflettuto su cosa significa “essere comunità” e su cosa significa “fare comunità”; abbiamo condiviso le nostre riflessioni che poi abbiamo messo insieme in un cartellone dal titolo LA LOGICA del NOI. Partendo dalla realtà parrocchiale abbiamo poi allargato lo sguardo alla nostra realtà cittadina e abbiamo riflettuto insieme su ciò che ad essa manca e su ciò che si potrebbe fare, anche grazie all’aiuto delle istituzioni, per migliorare il benessere di ogni cittadino perché Ispica possa essere una comunità più inclusiva e accogliente, che si mette in ascolto dei bisogni di ogni cittadino perché ciascuno possa trovare la sua dimensione.

Analizzando lo stato di salute della nostra città, ci siamo accorti (in tutti i gruppi di lavoro) che i più giovani ci ritroviamo a fare i conti con un ambiente spesso poco accogliente,  che poco o nulla c’è per i piccoli, i ragazzi e i giovani: il futuro della società al quale un futuro bisogna garantire. Pensiamo, e siamo certi, che per “fare comunità” occorre che giovani e adulti siano chiamati a coinvolgersi reciprocamente; occorre che venga offerta ai giovani la possibilità di essere parte attiva della comunità, non solo parrocchiale ma anche civile. Certamente, perché ciò possa avvenire, è necessario che gli adulti aprano “le porte” ai giovani, comprendendo le loro esigenze, mettendosi con umiltà nei loro panni e dando alle giovani generazioni l’opportunità di trovare il coraggio di mettere in campo i propri talenti e di esprimere le proprie esigenze.

Tra le varie richieste emerse condividiamo quanto segue:
• la destinazione di un ambiente ad uso oratorio;
• ⁠skatepark
• ⁠piscina pubblica
• ⁠centro ricreativo per ragazzi e giovani
• ⁠organizzazione di eventi per ragazzi e giovani
• ⁠monopattini o biciclette ad uso dei cittadini
• ⁠incremento del verde pubblico
• destinazione di un’area urbana di proprietà del Comune dove costruire un ⁠teatro.
• ⁠sistemazione dei buchi delle strade, pericolosi sia per i pedoni che per chi si muove con un mezzo di trasporto (automobile, scooter, bicicletta ecc.)

I ragazzi ACR di 3^ Media

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