Lo scorso 4 giugno, dopo un intenso fine settimana trascorso nella Casa di spiritualità di San Luca a Modica, si è concluso il percorso di preparazione al sacramento del matrimonio della Parrocchia SS. Annunziata.
Un “percorso”, non un “corso”: non un susseguirsi di lezioni al fine di avere un manuale di istruzioni su come prepararsi a vivere il matrimonio, piuttosto un itinerario da percorrere insieme, un cammino umano e spirituale.
Ma partiamo dal principio. Novembre 2022: l’inizio del viaggio e, come per tutti i viaggi, un po’ di ansia ma anche di curiosità per ciò che ci avrebbe riservato. Guardavamo il calendario che ci era stato dato con una certa perplessità: un viaggio piuttosto lungo che ci avrebbe impegnato diversi mesi, per numerosi incontri… addirittura anche un intero weekend! Il ponte del 2 giugno, per giunta!
Molti di noi hanno sbuffato, diciamo la verità. Ma Chiara, qualche tempo dopo, ci ha gentilmente ripresi: “Non è la Chiesa che ha cercato voi, siete voi che avete cercato la Chiesa!” Effettivamente…
Zaino in spalla abbiamo intrapreso il viaggio riempiendolo man mano di “segni”.
Incontro dopo incontro il nostro atteggiamento è cambiato, è maturato: abbiamo percepito l’accoglienza, l’amore, la cura di chi ha progettato, pensato e condotto questo percorso appositamente per noi. Abbiamo vissuto dei momenti di comunione che ci hanno fatto crescere come persone e come coppie, permettendoci di dare significato a ciò che prima non sapevamo spiegare.
Tra momenti di preghiera, riflessioni e condivisioni di vissuti personali, ascolto di testimonianze, tanti temi sono stati affrontati:
-innanzitutto il matrimonio come sacramento, “atto di fede e di amore che spinge ad amare senza riserve e senza misura, con la grazia di Cristo, (…) e contiene anche una dimensione missionaria, in quanto gli sposi partecipano alla missione della Chiesa” (Papa Francesco);
-poi il tema dell’attesa, del tempo maturo, “pieno”, quando l’innamorarsi diventa amore;
-quello della diversità che costituisce l’essere uomo e l’essere donna, una diversità che ci attrae e rende l’altro/a luogo sacro. Maschio e femmina: “uniti ma non confusi, diversi ma non separati”;
-l’ascolto e il dialogo: parlarsi con il cuore, andare oltre il semplice “scambio di informazioni reciproco”, confrontarsi, essere empatici;
-il progetto di Dio: essere una coppia perché Dio ci ha scelti!
-curare l’amore: alimentarlo sempre, nonostante i momenti di difficoltà e le salite che si potrebbero incontrare lungo il cammino. La testimonianza dei coniugi Epicoco ci ricorda che prima di ogni cosa c’è la coppia: “essere coppia” è il primo figlio generato nel matrimonio. Il matrimonio è l’incontro di due persone che si portano dietro bagagli diversi, dati dalle famiglie di origine: incontrarsi è un “ricostruirsi” insieme e “aggiustarsi” man mano. La sessualità è un aspetto da non trascurare in questo lavoro di cura, come ci hanno testimoniato Luisa e Antonio.
L’ultima tappa del viaggio ci ha fatti addentrare nel rito del matrimonio attraverso un vero e proprio itinerario ricco di forti esperienze e momenti di comunione e condivisione rafforzati anche dal fatto che abbiamo trascorso un intero weekend insieme.
A conclusione di questo percorso volevamo ancora una volta ringraziare le coppie animatrici Chiara e Salvatore e Marisa e Sebastiano e il parroco Don Manlio per averci regalato, come uno di noi ha detto, la cosa più preziosa: il loro tempo. Siete stati testimonianza di amore!
di Alessandra Monaco e Silvio Carpanzano