Siamo abituati a pensare a Maria Immacolata come una donna senza peccato. Maria giovane eterea, buona, col suo cuore tutto votato a Dio e al futuro, vorrebbe fare altro ha scelto di fare altro. Invece la vita, (come spesso accade) le scombina i piani.
E Maria, così come descritto nei vangeli, non si dispera e accetta il destino che le si presenta, senza disperarsi. Questo ci fa pensare a lei, come una donna che subisce questa scelta, passivamente, ma così non è.
Per accettare ciò che noi non abbiamo programmato ci vuole molto coraggio, ed è questo che dimostra di avere Maria tanto coraggio, una grande forza d’animo.
La stessa forza che oggi troviamo in molte donne, che nel silenzio vivono situazioni difficili a volte anche pericolose, ma che affrontano giorno per giorno il peso della vita, una vita che non hanno scelto e che sicuramente non gli è stata annunciata. Così come Maria Immacolata, avevano fatto altri piani, ma la vita, gli si rivolta contro investendole di cattiveria e solitudine.
Come Maria (nome di comodo) una mamma del nostro ridente paesino, di quelle sconosciute ai più, che proprio in questi giorni ha dovuto scappare dal marito con solo i vestiti addosso. Mamma di tre bimbi speciali, che ci è stato dato di conoscere in questi anni, che da più anni chiede aiuto e trova poco. Mamma che soffre tantissimo e non ha con cui parlare. Mamma (illibata nel cuore) che rimane in gravidanza in maniera accidentale ed è costretta ad abortire a qualche settimana di distanza. Mamma che si sacrifica ogni giorno lavorando prodotti agricoli, in magazzini freddi, con orari massacranti, per portare un pezzo di pane a casa, perché il marito ubriacone non ha neppure senso di sparuta umanità.
Mamma del coraggio che abbandona tutto e tutti e per trovare un po’ di sicurezza, si reca al vicino posto di polizia. Maria è concepita senza peccato … e lei? Altrettanto immacolata nel cuore e nell’amore, custode del grembo ancora fecondo ma vittima dell’ingiustizia umana nelle sue varie forme e dell’indifferenza di una società – la nostra – votata al successo e alla performance.
Maria che diventa denuncia al paese e scuote le coscienze, quelle coscienze che passivamente fanno finta di non vedere perché votate al perbenismo.
Maria non sarà una donna di successo, ma ha fatto di tutto per custodire corpo e cuore perché il futuro sono i suoi piccoli, quei piccoli per i quali sta lottando, frutto del grembo, annuncio d’amore … proprio come in Avvento.
Sono i figli che ci danno la forza per affrontare tutto e tutti, Maria, l’Immacolata madre di Gesù accettò di andare avanti perché l’angelo le annunciò che avrebbe dato alla luce un Figlio. Allo stesso modo la nostra madre coraggio, paesana ispicese, accetta anche le peggiori umiliazioni per salvaguardare i suoi figli, il frutto del suo grembo. Come frutto del grembo di Maria è stato Gesù. Scusatemi la similitudine, che forse può sembrare forzata, ma Gesù è nato da madre umana. La nostra madre coraggio ispicese è umana, vive e combatte, per dare una vita migliore a quei pargoli che Dio le ha affidato.
Allora se vogliamo degnamente ricordare il giorno di Maria Immacolata, concentriamoci sulla purezza dei gesti, dei cuori e cerchiamo di aiutare chi come questa nostra Maria, lotta con coraggio, perché per vivere e curare i nostri “germogli” di coraggio ce ne vuole e tanto … soprattutto quando la vita non ti arride. “La gioia che Eva ci tolse, ci è ridonata in Maria” … L’Immacolata! Grazie a te Maria e a tutte le Marie del mondo perchè ci ridate gioia in un dolore che non sappiamo ancora comprendere!
3 commenti
Il parallelo non è affatto una forzatura, é
uno dei miliardi di motivi per cui Dio si é incarnato.
Grazie Don Manlio per questo suo toccante commento. È vero, oggi nella nostra realtà, ci sono tante Marie. Maria è “una di noi”; conosce la vita umana con tutte le sue preoccupazioni e le sue necessità per esperienza personale. Questo la rende comprensiva. Maria rappresenta il coraggio, sceglie da sola quando l’Angelo va da lei, per mettersi al servizio di un servizio più grande. Ha lasciato tutto per il suo popolo e per il mondo. Siamo più attenti e sensibili ad ascoltare il silenzio di queste Marie
Grazie don Manlio per il Tuo eccezionale articolo,molto toccante e che ci invita a riflettere.Vero,di Marie ce ne sono tante che accettano di andare avanti,che sì sacrificano ogni giorno ;mamme coraggio vittime dell’ingiustizia e dell’ indifferenza di una società,la nostra,votata al successo e alla performance.Bisogna lottare con coraggio ,soprattutto quando la vita non ti arride.