Un gruppo dinamico di giovani coppie, animato da un profondo entusiasmo e da un forte desiderio di condivisione, ha oggi intrapreso un cammino di fede comune intessendo un tappeto di relazioni che arricchisce la vita di tutta la comunità parrocchiale della Santissima Annunziata. Non si tratta di giovani nel senso anagrafico del termine, ma di anime “giovani” alla ricerca di “nuovi significati”, che accomunate da un desiderio profondo di crescita spirituale, quindicina dopo quindicina, si ritrovano a interrogarsi sulla loro scelta d’amore, condividendo riflessioni e esperienze, costruendo un percorso di confronto e di rafforzamento della loro relazione con Dio e con gli altri.
Un aspetto fondamentale emerso da questa riflessione condivisa è la consapevolezza che il legame d’amore suggellato dal vincolo sacro del matrimonio non rappresenta una meta raggiunta, ma piuttosto un viaggio spirituale in costante evoluzione che si snoda attraverso i sentieri dell’esistenza. Il matrimonio, lungi dall’essere considerato “la stazione capolinea” di una corsa affannosa, si rivela giorno dopo giorno un’imbarcazione che solca sia acque calme, ma soprattutto le onde di quel mare tempestoso che è la vita, colma di frenesia, incertezze, ostacoli apparentemente insormontabili che mettono a dura prova la forza dell’ amore. Ma è proprio in questi momenti bui ed incerti, nella profondità delle nostre prove e delle nostre fragilità, che lo Spirito Santo, se accolto con umiltà, interviene come un faro luminoso, offrendoci l’opportunità di sperimentare la sua vicinanza e la sua consolazione, infondendo in noi la forza e la speranza necessarie per superare ogni avversità e al contempo maturare come persone e come coppia.
Un’immagine efficace per descrivere il percorso matrimoniale è sicuramente quella della mongolfiera. Al principio, la coppia appena sposata si sente libera come un pallone colorato che solca i cieli, alla scoperta di nuovi orizzonti. La cesta della mongolfiera non rappresenta altro che quel nido d’amore accogliente e protettivo, nella sua manifestazione concreta e spirituale, che “legamento dopo legamento”, una coppia costruisce con cura e dedizione per far crescere il loro legame. Ma qual è il segreto per far sì che la mongolfiera dell’amore non si sgonfi e continui sempre a salire verso le vette più alte? È necessario un continuo apporto di calore, un bruciatore che riscaldi l’aria nel pallone. E quale calore, quale fiamma è più ardente e più pura di quella dello Spirito Santo, che infonde nelle coppie la forza di crescere insieme, di esplorare nuove profondità del loro amore, di maturare in una comunione sempre più profonda? Lo Spirito Santo non è altro che il pilota invisibile che guida la mongolfiera dell’amore, infondendo in essa la forza di affrontare ogni tempesta e di raggiungere mete sempre più elevate. Il matrimonio è un viaggio che richiede perseveranza e un faro di speranza per guidare il cammino. Ogni giorno, questa unione si rinnova, affrontando le sfide della vita con coraggio e resilienza.
La quotidianità condivisa, purtroppo, non sempre si presenta ai nostri occhi come tutta rose e fiori. La diversità dell’altro, che inizialmente ci affascinava proprio perché ci permetteva di scoprire nuovi mondi, può rischiare, infatti, di trasformarsi in terreno fertile per incomprensioni, conflitti e delusioni. L’illusione di aver trovato la metà perfetta della mela, che si andrebbe a completare, svanisce lentamente, rivelando la fragilità delle certezze iniziali. In realtà, in questo intenso cammino di scoperta, abbiamo compreso che Dio, nella Sua infinita saggezza, ha plasmato ciascuno di noi come un’opera d’arte unica e irripetibile. Noi non siamo metà di un tutto da completare, ma anime libere che, come mongolfiere sospese nel cielo, anelano all’infinito, alla sua luce e alla sua perfezione. L’amore non è un’operazione di somma, ma un incontro tra due unicità ricche di sfumature e complessità che si intrecciano vicendevolmente. Il matrimonio non è la fusione di due metà per formarne una sola, ma un’alleanza tra due esseri umani che si sostengono a vicenda nel loro cammino di crescita, che si impegnano a levigare le loro asperità e a scoprire le profondità dell’animo altrui, preservando al contempo la propria identità.
Sembra un’impresa complessa da realizzare, un’opera d’arte delicata da dipingere, dove la tentazione di ricorrere al pennello dell’evitamento, per appianare le divergenze e eludere i conflitti, è sempre in agguato. Ma, in realtà, dietro l’illusione di pace che l’evitamento promette, si nasconde un equilibrio precario, una stasi soffocante che inibisce la crescita e l’approfondimento del legame che unisce due anime; come un un fiore sospeso tra l’essere e il non essere che impedisce al giardino dell’amore di sbocciare in tutta la sua magnificenza.
Allora, è proprio attraverso il confronto costruttivo, alimentato dalla consapevolezza dell’amore divino, che l’amore si approfondisce e si fortifica, trovando in esso la sua espressione più autentica. Il dialogo, sorgente inesauribile di comprensione e condivisione, diventa il nutrimento essenziale per far crescere un amore autentico, il filo d’oro che intreccia le nostre vite, il ponte che unisce le differenze e permette di riscoprire ogni giorno la bellezza di un amore che trascende la semplice affinità. In questa dinamica, la diversità non rappresenta un ostacolo, ma un invito a scavare più a fondo nel proprio cuore e a scoprire nuove sfaccettature della relazione, arricchendo sia la vita intima che quella di coppia.
Dio ha donato a ciascuno di noi due ali. Insieme, possiamo volare più in alto e più lontano. Ma se un’ala si spezza, le ali dell’altro sono lì per sostenerci. Il matrimonio è questo: un mistero d’amore che si disvela giorno dopo giorno, un continuo darsi e prendersi, un sostegno reciproco e una cura vicendevole. Lo Spirito Santo, che abita nei nostri cuori, ci guida costantemente e ci sostiene in questo percorso, aiutandoci a trovare sempre nuove ragioni per amarci e rispettarci.
di Antonella e Daniele Barone