Con questo articolo, concludiamo queste nostre piccole catechesi, sul primo documento ufficiale di papa Francesco, nel decimo anniversario della sua promulgazione.
L’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium è un documento che ancora oggi ci interpella, ci fa riflettere e ci sprona a diventare sempre di più nella famiglia, nella comunità, nella società odierna e nella Chiesa evangelizzatori plasmati, permeati, guidati e trasformati dallo Spirito Santo inviatoci da Gesù dopo il suo ritorno alla destra del Padre, portando con sé i segni della Sua passione e risurrezione.
Il quinto capitolo dell’Esortazione apostolica ha come titolo ”Evangelizzatori con Spirito”. In esso papa Francesco ci propone alcune riflessioni circa lo spirito della nuova evangelizzazione. Essere evangelizzatori con Spirito, ci spiega il papa, vuol dire essere evangelizzatori che si aprono senza paura all’azione dello Spirito Santo. È lo Spirito Santo che fa uscire gli Apostoli da se stessi e li trasforma in annunciatori delle grandezze di Dio ed è sempre lo Spirito Santo che infonde la forza per annunciare la novità del Vangelo con audacia, a voce alta, in ogni tempo e in ogni luogo, anche controcorrente.
Nell’esporre quanto segue ho scelto di mantenere la suddivisione stessa del capitolo, ossia: “Le motivazioni per un rinnovato impulso missionario” e “Maria, la Madre dell’evangelizzazione”.
I. Motivazioni per un rinnovato impulso missionario
Evangelizzatori con Spirito significa essere evangelizzatori che pregano e lavorano. Dal punto di vista dell’evangelizzazione, non servono né le proposte mistiche senza un forte impegno sociale e missionario, ne i discorsi e le prassi sociali e pastorali senza una spiritualità che trasformi il cuore. Questa trasformazione del cuore avviene nei momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola e di dialogo sincero con il Signore. La Chiesa, afferma il papa, non può fare a meno del polmone della preghiera.
Per rinnovare il nostro impulso missionario, allora come oggi, è necessario essere motivati. Una prima motivazione per evangelizzare è l’incontro personale con l’amore di Gesù che ci salva, l’esperienza di essere stati salvati da Lui. È urgente ricuperare uno spirito contemplativo che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova.
Il vero missionario non smette mai di essere discepolo. Lui sa che Gesù cammina con lui, parla con lui, respira con lui, lavora con lui. Unito a Gesù, il missionario cerca quello che Lui cerca, ama ciò che Lui ama ed evangelizza per la maggior gloria del Padre che lo ama.
Per essere evangelizzatori autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla gente di cui Gesù stesso è il modello.
Affascinati da tale modello, vogliamo inserirci a fondo nella società condividendo la vita con tutti, ascoltando le loro preoccupazioni, collaborando materialmente e spiritualmente nelle loro necessità, rallegrandoci con coloro che sono nella gioia, piangendo con quelli che piangono e impegnandoci nella costruzione di un mondo nuovo, gomito a gomito con gli altri come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità. Al di là di qualsiasi appartenenza ogni essere umano è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione.
Per mantenere vivo l’ardore missionario occorre avere una decisa fiducia nello Spirito Santo perchè Egli «viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26) e può guarirci da tutto ciò che ci debilita nell’impegno missionario. Tale fiducia generosa deve alimentarsi e perciò dobbiamo invocarla costantemente. A tal proposito c’è una forma di preghiera che ci stimola particolarmente a spenderci nell’evangelizzazione e ci motiva a cercare il bene degli altri attraverso la preghiera di intercessione che è come “lievito” nel seno della Trinità. I grandi uomini e donne di Dio sono stati grandi intercessori per la gente amata dal Signore.
II. Maria, la Madre dell’evangelizzazione
Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione.
Maria è colei che sa trasformare una grotta per animali nella casa di Gesù, è la piccola serva del Padre che trasalisce di gioia nella lode, è l’amica sempre attenta perche non venga a mancare il vino nella nostra vita, è colei che ha il cuore trafitto dalla spada, che comprende tutte le pene, è segno di speranza per i popoli che soffono i dolori del parto finché non germogli la giustizia, è la missionaria che si avvicina a noi per accompagnarci nella vita ed aprire i cuori alla fede con il suo affetto materno.
Maria è la donna di fede che cammina nella fede. Ella si è lasciata condurre dallo Spirito, atraverso un itinerario di fede, verso un destino di servizio e fecondità.
Papa Francesco ci mostra che vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto, scopriamo che lei è colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni», «ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) ed è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia. Maria è anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19), lei sa riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili, è contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti, è la donna orante e lavoratrice a Nazaret, è nostra Signora della premura che parte dal suo villaggio per aiutare gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione.
Conclusione
Per essere evangelizzatori autentici occorre: promuovere una spiritualità che trasformi il cuore; vivere l’esperienza di essere stati amati e salvati da Gesù; non smettere mai di essere discepoli di Gesù; sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla gente; inserirci a fondo nella società condividendo la vita con tutti, ascoltando le loro preoccupazioni, collaborando materialmente e spiritualmente nelle loro necessità, rallegrandoci con coloro che sono nella gioia, piangendo con quelli che piangono, impegnandoci nella costruzione di un mondo nuovo; avere una decisa fiducia nello Spirito Santo ed intercedere per il popolo di Dio.
Da Maria, donna di fede che si è lasciata condurre dallo Spirito, atraverso un itinerario di fede, verso un destino di servizio e fecondità impariamo ad essere evangelizzatori attraverso la dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri. Le chiediamo, attraverso la sua preghiera materna, di aiutarci affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo.
di Suor Valerica Pirtac – Carmelitane Missionarie