Il 25 novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Al giorno d’oggi il nostro orecchio è quasi abituato a sentire al telegiornale o anche sui social queste storie strazianti dove queste povere donne vengono uccise violentemente, basta vedere solamente i numeri per capire quanto questa situazione sia devastante e terribile. Solo in Italia nell’ultimo anno sono state uccise 90 donne, numero registrato fino al 25 ottobre, vuol dire che vengono ammazzate due donne alla settimana.
Purtroppo viviamo in un mondo dove per quanto si possa invitare a informarsi, facendo giornate mondiali, manifestando nelle piazze, ci sono esseri orribili che compiono azioni che sono fuori dall’immaginario umano.
Molte di queste vengono uccise per ”amore”. ma la violenza non è mai amare e questa frase per quanto semplice e scontata non è banale, l’amore autentico non costringe mai, non mette catene ma ali per volare. La violenza nasce dal desiderio di controllo, dall’incapacità di accettare l’altro per ciò che è. Che sia fisica, verbale o psicologica la violenza ha come ultimo fine quello di distruggere.
Nella nostra società la violenza si manifesta nei legami familiari, relazioni sentimentali, tra amici o persino tra estranei. Purtroppo troppo spesso chi commette atti violenti tende a giustificarsi nel nome di amore come se la gelosia o il possesso potessero essere considerare manifestazioni di affetto. Amare non significa mai annullare l’altro o imporgli una certa cosa di qualunque tipo.
Per questo è di importanza vitale insegnare ai bambini che l’amore non è possesso, che ognuno è diverso ed è proprio nella diversità di idea che nasce l’amore. Quest’ultimo non si dimostra con la forza o con le urla ma con la gentilezza e la comprensione. Ricordandoci che l’amore e la violenza non sono due facce della stessa medaglia ma anzi al contrario queste si respingono fortuntamente.
Forse il vero problema è che a volte non sappiamo davvero cosa significhi amare. Ed è proprio per questo che è importante parlare di queste cose a casa e a scuola perché sono sicura che se alcune persone avessero imparato a comunicare a quest’ora quelle 90 donne starebbero vivendo la loro vita.
Magari in questo giorno invece di tapparsi gli occhi possiamo vedere cosa sta succedendo nel mondo e provare a risvegliarci in un mondo migliore.
di Paola Betta
