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Annunciare il Vangelo … una magia con Mago Magone

da Redazione
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Prendi un sabato pomeriggio di gennaio dove veniamo invitati in chiesa ad assistere ad uno spettacolo di magia…dedicato ai nostri ragazzi e a noi, meno ragazzi ma con qualche responsabilità in più sulle spalle. Ci troviamo davanti un Clown tutto colorato che con la sua tipica simpatia toscana inizia a coinvolgere un po’ tutti e a lasciare grandi e piccini a bocca aperta, ma la cosa più bella è che riusciva a spiegare con le sue magie quello che a volte solo con le parole e’ difficile da capire sul perdono e sul fare affidamento a Dio che ci sostiene sempre.
Due ore piene di allegria e simpatia che hanno richiamato quello che era lo spirito di San Giovanni Bosco, che soleva dire: “ Uomo allegro il ciel l’aiuta” e “Il demonio ha proprio paura della gente allegra”. Nelle sue Memorie dell’Oratorio è lo stesso Don Bosco a scrivere “Sulla corda poi camminava come per un sentiero; saltava, danzava, mi appendeva ora per un piede, ora per due; talora con arabe le mani, talora con una sola”.
Degno continuatore del metodo salesiano, anche se con il saio francescano, Fra Adriano Apollonio, in arte Mago Magone, ha catturato l’attenzione di piccoli e grandi, proprio come il giullare piemontese divenuto poi prete e custode delle anime di tanti e tanti giovani.
Qual grande intuizione per far viaggiare il Vangelo, per renderlo comunicabile e dolcemente gradito alle menti dei più piccoli e profondamente provocante ai più grandi. È questa la missione di Mago Magone, che nella descrizione sulla sua pagina virtuale si racconta così: “Insomma da sempre sono vissuto in un ambiente festoso e allegro. Da ragazzo poi, nella mia città c’era un giovane più o meno della mia età che stava facendo grandi progressi nel mondo della magia e c’era la leggenda (forse neanche leggenda) che “addirittura” era andato a fare una scuola a Milano. Fatto sta che lui faceva sparire un fazzoletto semplicemente infilandolo nella mano ed io come tutti gli altri amici rimanevamo allibiti e realmente stupiti”. Fra sparizioni e ri-comparse, balli e giochi di vero prestigio, abbiamo scoperto che Dio passa e contagia anche con la magia, che la gioia evangelica è seriamente una sua “alleata”. “Mi piace far divertire ma dico la verità mi diverto tantissimo anche io. Quando un bambino apre la bocca stupito o sorride divertito mi viene proprio la gioia”, continua Fra Adriano, e c’è riuscito alla grande, facendo parlare di lui e infondendo in un pomeriggio di festa gioia e serenità. Non poteva non mancare a conclusione, come tradizione nelle realtà salesiane, proprio la merenda che Don Bosco dava ai suoi ragazzi, pane e mortadella, concludendo così questo divertente pomeriggio di catechesi alternativa.

di Valeria Cataudella

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