Home Annunziando La Madonna della Scala pellegrina. Una Lettera di Maria Santissima

La Madonna della Scala pellegrina. Una Lettera di Maria Santissima

da Redazione
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Si è appena conclusa la Peregrinatio Mariae del Simulacro della Madonna Scala al Paradiso nel Vicariato di Ispica. Iniziativa che tutta la Diocesi ha vissuto in occasione del 180° anniversario della sua fondazione. Un’occasione unica per rimettere al centro della vita pastorale e spirituale delle Parrocchie del vicariato e dell’intera Chiesa Diocesana Maria, l’umile ancella di Dio, testimone di fede e sequela. E’ proprio lei, così devotamente pregata con il titolo di “scala al Paradiso” ad insegnarci la via del Vangelo, la via della vita. In questa occasione vogliamo far nostro uno scritto del nostro Don Paolo Ferlisi che, ben 40 anni fa, in occasione della stessa visita dell’icona della Vergine Patrona della nostra diocesi, consegnò a tutta la comunità parrocchiale della SS. Annunziata. Era il 1984 e le intuizioni mosse dal compianto parroco non mancano di attualità e di franchezza profetica.

Avremo modo di poterlo leggere sul nostro Annunziando, gustando a puntate le parole che Maria SS.ma rivolge a tutta la comunità in questa “LETTERA DI MARIA SANTISSIMA A TUTTI I COMPONENTI DELLA COMUNITA’ NEI GIORNI DELLA SUA VISITA ALLA NOSTRA CITTA'”.

Miei amatissimi Figli,

         Magnificate con me l’infinità Bontà di Dio Padre che ci ha voluti suoi figli e ci ha creati a sua immagine e somiglianza.

Benediciamo insieme Gesù – Amore che per noi annientò Sé stesso fino a rendersi l’ultimo degli uomini pur di salvare ogni uomo.

Lodiamo con gioiosa gratitudine lo Spirito Santo che rinnova i cuori, purifica dai peccati, infonde i Suoi Santi Doni e fa, di quanti lo accolgono, i figli di Dio e l’abitazione prediletta della SS. Trinità.

A voi, che Dio ama nonostante e al di sopra di ogni vostro peccato, scrivo io, Maria, Madre vostra, Madre di quella vita nuova che vi è stata donata dal Padre mediante il Battesimo.

Come Madre della vita nuova che Dio vi ha donato, vengo a voi con le stesse parole di saluto che l’Angelo rivolse a me all’inizio della Redenzione:

“Rallegratevi, o Figli, perché Dio vi ha prediletti fin dalla eternità ad essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore. Il Signore vi ama ed ama abitare in voi; voi siete chiamati alla perfetta amicizia con Lui. Siate tutti una cosa sola con Gesù, come Gesù è una sola cosa col Padre e così tutti sarete consumati nell’Unità che è il frutto del vero Amore; di quell’amore che è vita, luce, vincolo di perfezione e pienezza di gaudio”.

Ma voi, o miei amati figli, siete ancora tanto lontani dalla grazia! Anzi molti non sentite neppure il gusto delle cose di Dio; moltissimi, spesso, vi lamentate col Padre dei cieli perché non vi impedisce di peccare.

Purtroppo, e lo dico con accoramento materno, ancora non avete compreso chi è “Dio Padre” – “Dio Amore”.

Osservate attentamente il Progetto della creazione: alle piante e agli animali Dio non ha dato né intelligenza né libertà perché li ha destinati ad essere a voi sottomessi e voi potete dominarli.

Tu, Uomo, invece, sei stato creato a Immagine e Somiglianza di Dio Padre, e hai ricevuto il potere di operare, al Suo cospetto, con intelligenza, libertà e amore.

Ma l’uomo ha preferito ribellarsi al suo Creatore, ha preferito rifiutare il suo Progetto d’Amore per esercitare la sua intelligenza e la sua libertà in assoluta indipendenza da Dio Padre.

Per questo l’umanità ha iniziato il suo cammino con un fratricidio e durante tutti i secoli della sua storia, ha toccato il fondo di ogni malvagità; dal commercio turpe a ogni forma di oppressione, a ogni tipo di violenza, alle più cruente repressioni, alle più sataniche torture.

E oggi, ancora, dopo 2000 anni di cristianesimo perché c’è tanto male? Perché tanto odio tra fratelli? Perché tanta violenza?

Figli miei amatissimi, una sola è la causa di tutti i mali, e uno solo ne è il rimedio che vengo a proporvi.

Agendo con intelligenza e libertà, ma senza Dio, si agisce necessariamente e inevitabilmente per egoismo; ora l’egoismo genera sempre l’astuzia e l’astuzia la malizia: la malizia poi genera la cattiveria e la cattiveria è madre di ogni malvagità, violenza e morte.

Dio Padre non creò l’uomo perché operasse il male.

Riflettete: se in tutta la storia dell’umanità, da Caino ai nostri giorni, l’uomo avesse operato con la stessa intelligenza e la medesima libertà: ma al posto dell’egoismo avesse avuto, nel cuore, l’amore a Dio Padre e ai fratelli, quanto diversa, meravigliosa, benefica non sarebbe stata la storia dell’uomo sulla terra!

È questo il segreto di una buona e utile riuscita di ogni attività umana: pensare, parlare e operare sempre con amore. Fino a quando non si convertirà veramente, fino a quando non farà ritorno, pentito, al Padre che lo aspetta, l’uomo abiterà nel mondo come straniero, nemico tra nemici, privo di quella dignità a cui Dio Padre lo aveva elevato creandolo.

Tu, figlio mio, che ascolti queste mie parole, accetta anche il dono del mio consiglio materno: entra quanto più spesso puoi nel segreto del tuo cuore, accendi la luce della fede che è in te; sarà debole, ma non è ancora spenta; osserva quanto male è in te che tu stesso disapprovi negli altri. Sentirai che Dio non può avere nulla in comune con te; ma non temere: Dio Padre sa rinnovarti, il Sangue di Gesù ti può lavare e lo Spirito Santo può fare di te l’uomo nuovo, a immagine di Gesù, che per amore si è fatto tuo vero amico e fratello.

Se vuoi, se tornerai alla casa del Padre e vivrai del Suo Amore, non ti dirò più: “Il Signore SIA con te” ma ti dirò: “Il Signore È CON TE; tu hai trovato grazia presso Dio ed egli ti ha chiamato Suo amico.”

VIENI!       VEDRAI CHE È COSÌ!

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