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Don Ragonese. Eco di un carisma salesiano all’Annunziata

da Redazione
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Un’altra figura della Famiglia Salesiana che ha onorato e pregiato la Basilica, oggi Parrocchia della Santissima Annunziata, ma anche l’intera comunità cittadina, e che merita di essere ricordata, è quella del reverendo padre Giuseppe Ragonese.
Personalmente, per motivi anagrafici, non l’ho conosciuto. Essendo, però, un appassionato di storia e di ciò che ha caratterizzato la mia Parrocchia, ho indagato tra gli anziani che, con slancio di entusiasmo, hanno raccontato l’esperienza personale con loro, ed in particolare con padre Ragonese.
“Cordiale e geniale, delicato e capace di intuire gli stati d’animo di chi lo circondava. Amante della musica e un ottimo stratega che con la sua ilarità e ironia sapeva contagiare. Quanti ragazzi, oggi nonni, hanno attinto da lui nozioni di musica, approcci con l’organo che lui suonava con passione”.
Ma per conoscere meglio chi fosse padre Ragonese, ho svolto una breve intervista ad un salesiano residente in Palermo, don Domenico Luvarà, il quale ha accettato di condividere la sua esperienza personale con don Ragonese. Ho fatto tre domande a don Domenico: descrivere sinteticamente padre Ragonese, parlarci del suo carisma e ricordare una sua particolare caratteristica. Ecco ciò che ha voluto condividere.

“Ho conosciuto Don Ragonese nel 1982, avevo 7 anni, avevo iniziato la scuola dai Salesiani alla Salette a Catania.
Fino al 1997, anno della morte, è stato mio confessore. Lo ricordo ancora oggi come un Salesiano buono e una persona simpatica e affettuosa. Amava molto la musica ed era pure compositore, suonava l’organo in Chiesa e trascorreva molto tempo nel confessionale, specialmente la domenica. Il carisma salesiano lo trasmetteva con la sua disponibilità e la sua presenza paterna a Scuola e in Oratorio perchè gli piaceva stare in compagnia dei giovani e dei ragazzi.
Una sua caratteristica particolare era l’allegria. Sia con noi ragazzi ma anche con gli adulti si dimostrava socievole, metteva allegria e aveva sempre la battuta e la barzelletta pronta per smorzare qualche tensione o accesa discussione.
È stato un salesiano tutto d’un pezzo. E mi piace ricordarlo così!”.
Insomma, Padre Ragonese era uno che faceva sul serio, apprendendo bene e applicando soprattutto la pedagogia intuitiva e applicata dal santo dei giovani, suo padre fondatore. Sarebbe retorico dire che la Famiglia Salesiana ha lasciato un impronta indelebile ad Ispica, all’Annunziata soprattutto. Indiscusso il rammarico per essere dovuti andare via. Ma noi li ringraziamo sempre e comunque: Ispica è debitrice con questa integerrima famiglia che nel nome di Don Bosco hanno formato coscienze ed anime capaci di seguire l’unico Maestro con la gioia e il sorriso di un giovane.

di Massimo Innorcia

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