Siamo dentro i festeggiamenti di Don Bosco, padre e maestro dei giovani, custode dei nostri ragazzi, al quale è dedicata l’Associazione Giovanile presente nella nostra comunità. Accogliamo un articolo di una delle nostre giovane scrittrice, che ci invita a cogliere il Santo torinese quale “maestro del desiderio”, capace di risvegliare il suo desiderio e quello dei ragazzi affidatigli. Conta ancora desiderare?
“Non mandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo “(Don Bosco).
Nel mondo in cui viviamo oggi, la nostra vita è trascritta sulle pagine di un agenda, dove occupiamo tutte le ore, tutti i minuti e tutti i secondi, una vita che diventa routine giorno dopo giorno ma alla fine di ciò quando saremo negli ultimi istanti della nostra esistenza, quando allora tutti i nostri ricordi ci trascorreranno davanti, solo allora ci accorgeremo, che in questa vita, che abbiamo vissuto, non abbiamo niente da apprendere, niente da ricordare, perché la verità, che ci apparrà solo allora, sarà che siamo stati esclusivamente burattini di una vita comandata dai noi stessi.
Don Bosco è stato una figura importantissima nella storia, egli ha lasciato un segno indelebile, non solo nei giovani di cui è protettore ma in ognuno di noi, a differenza di quale sia la nostra epoca e la nostra età. Egli per primo ha abbandonato questa routine, dedicandosi a loro, a noi giovani, noi, che viviamo una vita frammentata, che l’accogliamo cosi come è, ne facciamo di essa un eternità, un eternità di ricordi, di allegria, di Felicità, un eternità vissuta; e poi eccoci di nuovo pronti al prossimo frammento, alla prossima avventura, di cui l’unica cosa certa è che non siamo protagonisti, che non abbiamo il peso del mondo sulla nostre spalle, ma siamo soltanto fili d’erba in un prato, strappati lungo i bordi.
Le fasi della vita sono quattro: nella prima siamo bambini, poi giovani dopo adulti ed infine anziani. Ma chi dice che necessariamente dobbiamo seguire queste fasi e che per forza dobbiamo diventare adulti, a volte lo dice con tanta negatività e con sentimento di deludente sconfitta. Perché, proprio quando diventiamo adulti rischiamo di spegnere quel desiderio che prima era pulsante, era adrenalina dentro di noi, che reggeva la nostra vita e ne faceva una continua tensione alla pienezza. Questo successivamente diventa vuoto da colmare. E quel vuoto non si colma dall’oggi al domani, potremmo piuttosto considerarlo come una costante della nostra vita, una costante che è punto di forza in chi ne coglie le potenzialità. Don Bosco è la prova che giovani si può essere eternamente, e per fare ciò non bisogna spegnere quel desiderio, che tanto cerchiamo, ma ignari che esso sia sempre con noi.
Durante l’omelia del 6 gennaio ’22, che prendo come spunto data la sua originalità, il Papa riflette su cosa abbia spinto i magi a seguire la stella: essi vivevamo già una vita colma, ma nonostante ciò la seguirono. Cosa li spinse ad abbandonare tutto? Avevano paura? Era la cosa giusta da fare?
Loro non avevano risposte e di certo non ne erano alla ricerca, poiché essi stavano ascoltando soltanto la chiamata del loro cuore, e in quel momento non esisteva forza maggiore da poter spegnere quel desiderio, mai stato più arduo di allora. Non spegnere i desideri è il messaggio centrale per noi giovani, che Don Bosco più di tutti capì e per il quale donò tempo, energie e vita. Ed è cosi, come la fede, la “grande sfida” da tanti definita per le nuove generazioni: non la possiamo vedere, non sappiamo se stiamo facendo la cosa giusta, ma sappiamo che essa ci darà coraggio, speranza e un posto sicuro che si chiama Dio.
I magi, infine, ritornano. Una volta che abbiamo trovato la fede, crediamo di dover ritornare, come un viaggio di ritorno, ma la verità è che quel cammino non ha ritorno. Poiché anche se si ritorna al punto di partenza , non saremo più gli stessi, una consapevolezza che sa di pace ma soprattutto una gioia mai provata prima, prenderà possesso di ogni parte di noi.
Don Bosco ha provato ad inculcare questo desiderio, quello di un viaggio senza ritorno, e di questo viaggio se n’è fatto maestro e compagno di vita. Siamo pronti a metterci in viaggio con lui?
di Mariacarmela Poidomani
(In foto: Adorazione – Momento di preghiera per i giovani – Festa di Don Bosco 2021)