L’11 febbraio, come ogni anno, ricorre la giornata mondiale del malato. Quest’anno si celebra la XXIX giornata con il tema che Papa Francesco ha voluto intitolare Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli (Mt. 23,8).
L’11 febbraio ricorre la memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes. Non c’è data più bella e significativa per ricordare tutti gli ammalati, poveri, emarginati, persone sole, quanti sono stati e tutt’ora sono affetti da Coronavirus, quanti stiamo vivendo gli effetti della pandemia e tutti coloro che con dedizione e amore accudiscono i loro familiari.
Come comunità cristiana vogliamo affidare a Maria tutti i nostri parrocchiani che vivono la loro sofferenza, la loro solitudine, la loro malattia tra le mura domestiche o nelle case di riposo; ci sentiamo impegnate ad assicurare loro la nostra vicinanza, la nostra preghiera.
La malattia, la vecchiaia, rendono le persone molto vulnerabili, vivono l’incertezza del domani; la tristezza, lo sgomento, il timore, prendono il sopravvento sulla vita. Questi sentimenti pervadono mente e cuore…allora sorge spontanea la domanda: Che senso ha la vita se non può essere vissuta in pienezza?
Gesù ci dice: Io sono la vita, io sono la via.
Con questa certezza la vita prende un’altra direzione, un’altra luce, un altro respiro. Nella sofferenza dobbiamo avere la forza di orientare sempre più la nostra vita a Cristo, elevarci a lui, allora la sofferenza alimentata dalla fede trova una risposta.
Riprendendo il tema sopracitato che Papa Francesco ha voluto dare a questa giornata Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli ci chiediamo: come possiamo vivere questo essere fratelli con i nostri malati, anziani…? Facciamoci prossimo!! Facciamo sentire loro la nostra vicinanza fisica, cerchiamo di agire come il samaritano senza distinzione di persona sappiamo chinarci verso chi ha bisogno; viviamo verso loro la compassione di Gesù prendendoci cura dei loro bisogni fisici, morali, spirituali e attraverso l’ascolto e l’apertura di cuore sappiamo sanare le loro ferite interiori.
La vicinanza e la prossimità sono un balsamo prezioso, sono espressione dell’amore di Dio; noi cristiani uniti a Cristo e sotto l’azione dello Spirito Santo siamo chiamati ad essere misericordiosi come il Padre, donare l’amore come lo ha donato Lui non a titolo personale ma come comunità che partecipa ed accoglie le sofferenze dei nostri fratelli, offrendoli al Signore come dono prezioso.
Come ministri straordinari dell’eucaristia, in questo tempo di Pandemia siamo stati impediti a raggiungere fisicamente i nostri assistiti.
In occasione della giornata del malato vogliamo avvicinarci a loro con le dovute raccomandazioni e distanziamento per vivere un momento di preghiera, ricevere i sacramenti, lodare insieme il Signore per il dono prezioso della vita e della loro presenza spirituale nella nostra comunità.
Vogliamo affidare tutti i nostri ammalati a Maria, Madre di misericordia e salute degli infermi… e con le parole di Papa Francesco diciamo: “Ella sostenga la nostra fede e la nostra speranza e ci aiuti a prenderci cura gli uni degli altri”.
Buona festa!
Giuseppina Fronte
(In foto: i nostri ragazzi della catechesi in visita agli anziani della Casa di Riposo Sacra Famiglia di Ispica – Natale 2019)