Sabato 5 febbraio 2022, in seno ai festeggiamenti per San Giovanni Bosco, i bambini del catechismo delle elementari sono stati coinvolti in un oratorio virtuale simpaticamente condotto da Daniele Spatola, animatore dell’oratorio salesiano di Modica.
Il nostro animatore davvero speciale e bravo ha veramente contestualizzato il nostro oratorio: “se don Bosco fosse vivo e presente in questo momento di pandemia, avrebbe certamente optato per un’esperienza così … ne sono certo … lui non si tirava indietro nemmeno di fronte a una così grande sciagura”!
All’inizio dell’ incontro, subito dopo la preghiera, Daniele ha chiesto ai bimbi di entrare in un link e di scrivere il loro nome; riaprendo il link si vedevano i nomi dei bambini, alcuni scritti con caratteri molto grandi e altri scritti con caratteri più piccoli: quelli grandi erano i nomi più usati mentre quelli piccoli erano i nomi usati meno.
Continuando la sua allegra conversazione con i bambini, Daniele ha chiesto loro di scrivere cosa desidererebbero avere; in molti hanno risposto che il loro desiderio è che non ci fosse più il covid e ritornare a fare il catechismo in presenza per riprendere le belle e gratificanti relazioni di affetto e vicinanza che, purtroppo in questo periodo, sembrano quasi svanite.
Daniele ha spiegato il perché della sua richiesta e ha raccontato che anche Don Bosco un giorno chiese ai ragazzi del suo oratorio cosa desiderassero. Tra le risposte date, una in particolare colpì il cuore e la sensibilità del don: quella del piccolo Domenico Savio che gli chiese di aiutarlo a diventare santo. Don Bosco non si aspettava una richiesta del genere ma volle aiutare il ragazzo: gli consegnò un foglietto con una ricetta e spiegò a Domenico che per diventare santi ci volevano degli ingredienti molto “speciali”. Primo ingrediente essere allegri; poi fare sempre il proprio dovere sia nello studio che nella preghiera; infine far del bene agli altri e aiutarli nel momento del bisogno anche se può costare fatica. Per ricordare bene questa ricetta e non dimenticarla c’è una formula molto semplice ed essenziale: A+B-C dove A sta per allegria, B sta per bontà e C sta per cattiveria. Quindi, per diventare santi, bisogna essere allegri, buoni e senza cattiveria.
Dopo aver raccontato questo aneddoto della vita di don Bosco, che coinvolse anche San Domenico Savio al quale i bambini della nostra parrocchia sono particolarmente legati, Daniele ha proposto un gioco: i ragazzi dovevano dare le coordinate di alcuni cibi che erano disegnati su un tabellone; chi li trovava per primo riceveva un premio. Un altro premio lo riceveva chi riusciva a finire per primo un puzzle che raffigurava il volto di Don Bosco.
“La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore” diceva don Bosco e ancora oggi continua a dirlo ai nostri ragazzi che proprio all’insegna della gioia, nonostante gli impedimenti dovuti ai contagi della pandemia che ci costringe a stare distanti e ad allentare le relazioni interpersonali, hanno potuto vivere, anche se virtualmente, un pomeriggio ricco di allegria e festosa condivisione in oratorio.
di Agnese Bruno
1 commento
Complimenti Agnese per il tuo delicato articolo Interessante la formula A B C.Per diventare santi bisogna essere allegri ,buon e senza carriveria.Brava,carissima.