C’era una volta Spaccaforno…
No, non vi stiamo raccontando una fiaba ma la storia della nostra città. Sono stati diversi gli appuntamenti organizzati dall’associazione Pro Loco Spaccaforno con lo scopo di far scoprire a turisti e appassionati la storia dell’antica Spaccaforno ma anche quella dell’odierna Ispica. Le visite guidate serali prevedevano due itinerari: una traiettoria più battuta, quella che partendo da Palazzo Bruno di Belmonte, attraversa il centro storico della città raggiungendo le due Basiliche, e un altro nuovo itinerario, meno battuto, che invece porta i visitatori nel “vero” nucleo storico della città, i quartieri Cartidduni e Carmine.
Obiettivo delle serate era quello di proporre un appuntamento culturale per i molti turisti che fanno tappa nella nostra città in estate ma, in realtà, buona parte del pubblico era di ispicesi che, vivendo fuori ormai da tempo, avevano voglia di ricordare scorci e storie conosciute da sempre.
E così è stato. Abbiamo avuto la possibilità di visitare scrigni di tesori, aperti eccezionalmente per noi in orari non consueti, e scoprire preziose testimonianze della storia della città. La straordinaria ringhiera dello scalone principale di Palazzo Bruno di Belmonte con centinaia di migliaia di foglie in ferro battuto; i tesori custoditi nella Casa della Cera della Basilica di Santa Maria Maggiore dove riposa il grande pittore Olivio Sozzi; abbiamo ricordato il convento dei Cappuccini che stava fino agli anni Cinquanta nella nostra piazza, un piccolo gioiello rinascimentale sostituito dall’edificio della scuola elementare; abbiamo parlato della scalinata “da Oscar” della Chiesa Madre vera e propria protagonista del film “Divorzio all’italiana”; abbiamo ammirato i frammenti di una Spaccaforno che non c’è più conservati nella Basilica della Santissima Annunziata come la straordinaria pala dell’Annunciazione della sagrestia e la lastra tombale del Cavaliere Dormiente che raccontano la realtà del Cinquecento nel Fortilizio; e per concludere abbiamo rievocato i “segreti” del quartiere di Cartidduni con la sua storia difficile da decifrare fino ad arrivare al cozzo Carmine scrigno dei tesori della Patrona.
Abbiamo raccolto dei frammenti, delle tessere di un mosaico, per metterle tutte insieme in un quadro e ricostruire la storia dell’antica Spaccaforno. L’associazione Pro Loco Spaccaforno ha proprio nella sua mission l’obiettivo di promuovere la città, i suoi monumenti, le sue bellezze e le sue tradizioni e questi itinerari sono stati utili per rievocare storie e costruire percorsi. Ci teniamo a ringraziare a questo proposito le parrocchie e l’Amministrazione che si sono mostrate sempre sensibili alle nostre iniziative, a questa e ad altre che abbiamo in itinere, iniziative che ci permettono di proporre alla comunità ispicese momenti culturali e di scoperta.
Con la speranza di poter raccontare presto anche la storia del Fortilizio e di un Parco Archeologico della Forza rinnovato e aggiungere un altro tassello al mosaico di storie dell’antica Spaccaforno.
di Alessandra Rustico