La Settimana Santa si avvicina e con essa anche i riti che la caratterizzano da secoli, tuttavia negli anni giubilari, come questo 2025, i riti tradizionali della Settimana Santa assumono un significato speciale e “straordinario” che li differenzia dai riti svoltisi negli anni “ordinari”…e questo si avverte nell’aria particolare che si respira nella nostra città e nella comunità che si appresta a vivere tali riti…
In questo anno particolare, così come avviene da tempo per la nostra comunità, i riti celebrati negli anni santi sono caratterizzati dall’unione del passato e del presente, poiché non c’è presente se non si fa memoria del passato…ritornando nei luoghi dove è nata la Basilica nel lontano 1453 e, in particolar modo, dove è nata la devozione al Cristo che porta la croce e al SS. Cristo risorto, devozione che da allora si tramanda da padre in figlio.
Ma non è solo questo: l’anno giubilare porta con sè un altra caratteristica che (perdonatemi un piccolo orgoglio) solo un ispicese nato e cresciuto in questa città riesce a capire il vero significato ed emozionarsi. È un evento di portata storica, infatti, ogni qualvolta il simulacro del SS. Cristo che porta la croce varca la soglia della Basilica di Santa Maria Maggiore e si trova davanti al SS. Cristo flagellato alla Colonna…l’uno di fronte all’altro (così come avviene il Giovedì Santo a parti invertite nella Basilica della SS. Annunziata): non è solo il momento in cui si può vedere Cristo in due momenti diversi della Passione ma il momento in cui si unisce la caratteristica principale e secolare della fede e devozione ispicese legata alla passione di Cristo: il Cristo sofferente insegna ad andare avanti nelle difficoltà di ogni giorno certi che si arriverà alla gioia della risurrezione e si fa memoria anche dei nostri avi, poiché è la devozione e la fede al Cristo sofferente che animarono i nostri avi quando ricostruirono Ispica dopo il terremoto del 1693…non per nulla nella nuova Ispica le prime ricostruzioni riguardarono le chiese come la nuova Basilica della SS. Annunziata, ma anche memoria dei nostri genitori che ci hanno tramandato questa devozione.
L’anno giubilare, quindi, nella nostra città e comunità, viene vissuto come un’ anno eccezionale anche nei riti della Settimana Santa unendo il passato e il presente e proiettandoci nel futuro, aspettando il prossimo giubileo (straordinario) che si svolgerà nel 2033, a 2000 anni dalla redenzione di Cristo.
(foto di Claudio Moncada – arrivo del simulacro del SS. Cristo con la croce nei pressi dei resti dell’antica chiesa della SS. Annunziata)