“Il vero amore è quello che non ottiene nulla …”
Queste poche parole riassumono l’esperienza che in questo fine settimana, noi Giovani e Giovanissimi di AC abbiamo avuto l’opportunità di vivere.
In poco tempo, siamo riusciti a sperimentare e toccare con mano l’amore di chi non ha nulla da darti, il sorriso di chi vuole solo essere ascoltato, e le parole di chi non chiede niente di più che uno sguardo d’amore.
In questi due giorni abbiamo avuto l’opportunità di comprendere che i poveri, i più bisognosi, sono vicino a noi, e soprattutto che hanno bisogno di noi, anche solo di un sorriso, anche solo di un po’ del nostro tempo.
Siamo stati a Catania, e grazie ai nostri educatori e Don Manlio ci siamo recati nella comunità di Sant’Egidio, lì siamo venuti a contatto una realtà forte, che resterà impressa nel cuore di ognuno di noi.
Abbiamo avuto l’opportunità di pranzare alla mensa della comunità, insieme ai più bisognosi; seduti allo stesso tavolo con alcuni barboni, senzatetto,o gente che purtroppo è da sola. È stato emozionante vedere il loro sguardo, il grande sorriso che era impresso nei loro volti ,solo perché noi ragazzi eravamo lì con loro: il sentirsi ascoltati, cercati, e soprattutto guardati da qualcuno è bastato per renderli felici.
Quanto è importante quindi avere qualcuno che si cura di noi?
Questo è un aspetto che mi ha colpito molto. La cura verso l’altro è un gesto genuino , spontaneo e soprattutto semplice che può portare alle cose più belle, che può migliorare la giornata, o la vita ,di uomini e donne che vivono in solitudine e in condizioni sfavorevoli.
In un semplice pranzo, sono entrate in gioco le vite di ogni componente del tavolo: c’era chi narrava dei suoi viaggi, chi dei figli, o del lavoro di una vita; ciascuno aveva qualcosa da raccontare, qualcosa da condividere con noi ragazzi. È lì, nella condivisione, che si scopre l’importanza dell’aspetto sociale nell’uomo. Un uomo adulto, può aver vissuto ogni bella esperienza e avventura del mondo, ma avrà sempre bisogno di un altro uomo con cui relazionarsi, con cui rimembrare il suo vissuto. Nessuno può vivere da solo.
Ognuno è indispensabile all’altro , per continuare a vivere, e soprattutto per essere felici.
Questo concetto è impresso negli occhi di ognuno di quei poveri, che abbracciandoci e salutandoci, ci hanno chiesto di tornare presto a trovarli. Queste parole sono nel cuore di quegli anziani che ci hanno promesso che pregheranno per noi.
È stata un’esperienza lampo, durata poco, ma davvero intensa, e che non passa inosservata al nostro cuore.
Queste sono le esperienze che servono, soprattutto all’interno del cammino della Quaresima, per dare un orientamento al percorso che stiamo vivendo; certi di guardare anche attorno a noi.
Solo vivendo queste occasioni a pieno, si riesce a percepire la vera essenza della quaresima, che è lontana dalla nostra piccola realtà di basilica. La vera quaresima ha due direzioni: verso il nostro cuore, in senso di crescita emotiva e spirituale; e verso il prossimo, per aiutarlo a crescere insieme, tenendolo al nostro fianco e portandolo alla scoperta dell’amore che è possibile trovare nell’altro; ma anche donare, senza limiti, vivendo in Cristo.
Dopo aver iniziato con i bisognosi della città di Catania, aiutati dagli educatori, adesso però tocca a noi; dobbiamo riuscire a impegnarci, e non perdere la voglia di donare un sorriso, un aiuto, uno sguardo d’amore, anche nella nostra cittadina.
Da oggi inizia la sfida.
Parola d’ordine? Misericordia.
di Silvia Giliberto