Home Annunziando Volere Volare: la speranza in cantiere

Volere Volare: la speranza in cantiere

Quattro anni di storia per il Cantiere Educativo di Ispica

da Redazione
158 visualizzazioni

25 gennaio 2021-25 gennaio 2025: sono trascorsi quattro anni da quando “Volere Volare” ha aperto le sue porte all’accoglienza dei bambini. Da allora ad oggi quarantacinque sono i piccoli che hanno contribuito a creare la grande famiglia del cantiere. Tante storie, tante famiglie, tanti voli disegnati per chi ha avuto bisogno di aiuto nel suo decollo verso la vita.

Difficile fare un bilancio, perché i bilanci si addicono a un progetto che giunge al suo compimento. Volere Volare invece, di compimenti vuole raggiungerne tanti e tanti ancora, quelli dei bambini che nella nostra città di Ispica vivono e hanno desiderio di volare. La vita si compie infatti quando ci si prende cura dell’altro e ci sta a cuore il suo bene.

Ci piace allora in questa occasione ricordare la storia difficile e complicata di Sara (il nome è fittizio), una bambina che al cantiere è stata proprio nel suo primo anno di apertura: figlia di una mamma molto forte e fragile allo stesso tempo, segnata da violenza, crudeltà e sfruttamento, ma sempre fiduciosa nel futuro, determinata, dalla fede profonda e innamorata dei suoi bambini, per i quali ha fatto di tutto, fino a rischiare la vita. Dopo anni molto travagliati, l’accoglienza in una casa-famiglia in una località segreta, adesso Sara, la sua mamma, il fratellino e la sorellina sono ritornati a vivere, al sicuro da chi in nome di un finto amore si è spinto troppo oltre.

La storia di Sara ci è rimasta nel cuore per la sofferenza e le ferite profonde di cui siamo stati testimoni, continua a ricordarci l’importanza di avere qualcuno accanto, ma soprattutto ci ha insegnato a non smarrire la speranza: mai una volta è capitato di vedere la mamma di Sara scoraggiata e sopraffatta, nonostante la sua umanità ferita e le sofferenze dei suoi bambini.

In questo anno giubilare, in cui tutti siamo chiamati a essere pellegrini di speranza, vogliamo pensare a “Volere Volare” come un luogo il cui motore sia proprio la speranza, che non è ottimismo, ma desiderio profondo che anima l’operato di noi animatori a fianco dei più deboli, degli ultimi, di chi a volte non ce la fa, perché ognuno possa avere diritto a voli grandi.

Difficile poter fare una sintesi di questi quattro anni, per la ricchezza di gioie, emozioni, sorrisi, abbracci, amore smisurato che i piccoli ci hanno donato e continuano a donarci, per le fatiche, ferite, difficoltà e fragilità di cui ci prendiamo cura in vario modo. Non è sempre facile disegnare voli personalizzati, ma ognuno di loro ci insegna a guardare in alto perché è lì che vuole stare, dove si intravedono i loro sogni e diventa più concreto il loro futuro. In un tempo come quello attuale, in cui predominano individualismo e pessimismo, è fondamentale educare ed educarci a non rinunciare ai sogni, alla bellezza, all’amore che unisce tutti, alla cura, per costruire un futuro che abbia radici salde.

Per perseguire questi obiettivi, abbiamo in questi anni coltivato relazioni, amicizie, legami con le diverse realtà educative e non che in vario modo si occupano della crescita dei bambini: insegnanti, assistenti sociali, associazioni, enti, parrocchie, singoli cittadini, una rete che cerchiamo di tenere sempre tesa perché, si sa, da soli non si va da nessuna parte e perché è responsabilità di tutti la crescita sana delle future generazioni.

“Volere Volare” è casa e famiglia, porta sempre aperta sul mondo, luogo senza confini in cui coltiviamo la fratellanza e l’integrazione, la pace, il dialogo tra fratelli e sorelle. La diversità culturale, linguistica, religiosa, di origine, che insiste sul nostro territorio ispicese, costituisce un meraviglioso caleidoscopio di colori che, come in un arcobaleno, formano un tutt’uno ben amalgamato. Ci piace pensarci proprio così: un arcobaleno in cui ognuno col proprio colore e la propria identità, contribuisce a costruire una bellezza unica e irripetibile.

Anima e continua ad animare l’operato di noi animatori e dei volontari, un profondo senso di gratitudine per quanti in questi anni hanno affiancato, sostenuto e supportato le attività del nostro cantiere e continuano tutt’oggi a mantenere viva la sua presenza a Ispica. Fra tutti un pensiero speciale va ai quarantacinque nostri bambini: è vivo il ricordo di ognuno di loro, perché ognuno ha contribuito a scrivere una storia fatta di stupore, quello dei loro occhi capaci sempre di guardare il mondo da prospettive inedite. Noi grandi abbiamo tanto da imparare dai nostri piccoli, perché anche quando le ferite sembrano scavare solchi, loro sanno sempre reimpostare la rotta della speranza.

di Carmeluccia Lorefice

Lascia un commento

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Cliccando su ACCETTO acconsenti al loro utilizzo. ACCETTO Scopri di più