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Il defibrillatore, un salvavita

Donato alla comunità parrocchiale un importante dispositivo salvavita

da Giovanni Fronte
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Domenica 26 Gennaio, al termine della celebrazione eucaristica, è stato presentato alla nostra comunità parrocchiale un dono molto importante da parte dei coniugi Iuvara proprietari della ProAgri di Ispica, con l’aiuto del confrate Pietro Caruso, che può salvare tante vite in un luogo, come quello dell’Annunziata dove si svolgono di sovente eventi cosiddetti massicci per il coinvolgimento di numerose persone, un defibrillatore semiautomatico.

La presenza di questo dispositivo era già pensata da tempo per i momenti che la Basilica propone durante l’anno e che coinvolgono l’intera cittadinanza, soprattutto in occasione della Settimana Santa e delle numerose occasioni di incontro ed iniziative dei giovani e dei ragazzi come il grest parrocchiale che solo in questo anno ha visto la presenza di oltre 300 ragazzi e 100 animatori.

Cos’è?

Il defibrillatore semiautomatico è in grado di analizzare e riconoscere se vi sono alterazioni del ritmo cardiaco e permette l’erogazione di una scarica elettrica, chiamata defibrillazione, sotto comando di un operatore unicamente quando viene riconosciuto un ritmo defibrillatile per ristabilirne la normale attività elettrica.

Già lo scorso giugno si è tenuto un primo corso di formazione per alcuni animatori del Grest ed educatori sull’uso di questo importantissimo salvavita tenuto da Sergio Distefano, istruttore della Croce Rossa Italiana del Comitato di Ragusa, a cui ne seguirà presto un altro per gli associati e i membri del Consiglio direttivo dell’Associazione Don Bosco.

È un importante passo in avanti, quello compiuto dalla comunità parrocchiale della SS. Annunziata, nella diffusione e promozione delle azioni da eseguire nel primo soccorso: con pochi semplici gesti o azioni, riconoscendo un malore, infatti si può salvare la vita di una o tante persone nell’immediato, nell’attesa che giungano soccorsi specializzati.

Munire la Basilica, i suoi locali quindi, di uno strumento così utile ed importante, permette di accrescere la cultura della cura, dell’attenzione alla persona e quindi alla comunità.

 

(nella foto: i coniugi Iuvara, Don Manlio Savarino, il sig. Pietro Caruso, Francesco Amodeo e Salvatore Lorefice Presidente e Vicepresidente della Associazione Cattolica Don Bosco accanto alla postazione contenente il defibrillatore automatico)

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