Segue la parte della “Lettera di Maria Santissima alla comunità” di Don Paolo Ferlisi in occasione della Peregrinatio della Madonna Scala al Paradiso nel nostro Vicariato di Ispica dedicata agli ammalati e la conclusione.
A VOI AMMALATI
L’ultimo pensiero, e il più tenero, l’ho riservato a voi che soffrite. A nessun altro posso sentirmi più vicina quanto lo sono a voi, figli sofferenti, che nel corpo e nello spirito portate i segni della Passione del Figlio mio primogenito e fratello vostro Gesù. Ascolto i vostri lamenti, sento le vostre domande che non ricevono risposta, gusto con voi spesso, l’amarezza della vostra solitudine; tante e tante volte rimango ferita dalle vostre imprecazioni; ma non mi allontano mai da voi, né mai diminuisce il mio amore per voi. Sono quella Madre la cui anima è stata trapassata da una spada; solo in cielo vi sarà rivelato il senso e la portata di tale trafittura: ne resterete stupiti! Nel mondo però quei miei figli che hanno meditato i miei dolori, non trovando parole adatte per descriverne la profondità, hanno saputo attribuirmi un titolo indovinatissimo: “ADDOLORATA”. Sì, io sono stata l’addolorata e continuo ad esserlo in voi, come Gesù, che fu l’uomo dei dolori, continua ad esserlo ancora in voi che siete membra sue predilette. Lo so, niente è più penoso di una lunga malattia; niente avvilisce tanto facilmente quanto il non trovare rimedio alla propria sofferenza; niente appare tanto ingiustificato nel mondo quanto il dolore.
Ma ascoltatemi, miei amati figli, sofferenti e sani; oggi se l’umanità intera vuole trovare un’àncora di salvezza, può trovarla solo ed esclusivamente sul Monte Calvario: su quel Monte in cui fu consumato, in Gesù, il sacrificio della Croce, e la spada, profetizzata dal vecchio Simeone, trapassò il mio Cuore di Madre. Da quel giorno tutte le sofferenze del mondo, che confluiscono verso il Calvario, vengono assimilate alle sofferenze di Gesù e ricevono il potere di portare salvezza dove ancora domina il peccato. Figlio mio che soffri e forse anche bestemmi, figlia mia che gemi e forse anche imprechi, sappiate che nessun fratello vostro, agli occhi di Dio, sarà più prezioso di voi se unirete le vostre sofferenze a quelle di Cristo per farne prezzo di riscatto del mondo. La vostra sofferenza non sarà eterna; presto sarà cambiata in gaudio, e il vostro gaudio sarà pieno e nessuno mai potrà togliervelo. Io, Madre Addolorata, sono con voi, non vi lascio mai soli, fino al giorno in cui il Padre dei cieli vi chiamerà a condividere con Gesù la sua gioia come sulla terra avete condiviso i suoi dolori. A VOI LA MIA PARTICOLARISSIMA BENEDIZIONE MATERNA.
Figli dilettissimi,
Io, Maria, creata dall’Amore del Padre per essere, a tutti i figli smarriti, guida sicura al Porto della Salvezza, esulto di gaudio nel Signore per essere stata eletta Madre vostra, Madre della vita divina che vi è stata donata col Battesimo. Completate la mia gioia: riconciliatevi con Dio, che è il Padre buono, sempre in attesa del vostro ritorno; riconciliatevi con i fratelli; con tutti i fratelli, e imparate a gustare la gioia di sapere perdonare ogni offesa; sperimentate i singolari benefici della mia maternità divina, e la Pace di Gesù, che supera ogni conoscenza, sarà sempre con voi.
La Madre vostra Maria