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Il Beato Carlo Acutis Patrono di Internet

da Redazione
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Il 10 ottobre 2020 presso la Basilica papale di San Francesco d’Assisi è stato proclamato Beato e Patrono di Internet dal cardinale Agostino Vallini, delegato di Papa Francesco, il giovane Carlo Acutis, morto all’età di 15 anni per una leucemia fulminante.

Carlo diviene beato dopo che la Congregazione delle cause dei Santi ha esaminato un suo miracolo, avvenuto nell’ottobre 2010 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile: un bambino di 6 anni che soffriva di una grave malformazione al pancreas è risultato completamente guarito. Un sacerdote avrebbe benedetto il bambino con un pezzo del pigiama di Carlo Acutis.

Il 21 febbraio 2020 Papa Francesco ha riconosciuto formalmente tale miracolo, ma già nel luglio 2018 era stato dichiarato venerabile dallo stesso Papa. La memoria liturgica del beato Carlo Acutis è celebrata ogni anno il 12 ottobre, giorno della sua morte.
Il Santo Padre, inoltre, lo aveva ricordato anche nell’esortazione apostolica “Christus vivit” proponendolo ai giovani come modello di santità dell’era digitale.

È proprio grazie alla sua particolare passione e capacità, già in tenera età, verso gli strumenti informatici, che Carlo divenne “Patrono di Internet”. La mamma, Antonia Salzano, ha raccontato che il figlio giocava a fare lo scienziato informatico, a 10 anni leggeva testi di ingegneria, realizzava cartoni animati in 3D. Via via ha cominciato a studiare sui manuali specializzati, quelli in uso nelle facoltà di ingegneria informatica. E in questo modo, da autodidatta, è riuscito a diventare un programmatore sempre più esperto. Questa padronanza non fu asservita all’uso dei social in maniera superficiale, ma Carlo ha usato i suoi anni di vita per spronare i giovani a fare della tecnologia un uso più alto. Fare anche di Internet uno strumento per avvicinare al Signore.

La genesi della proposta ha origine nel 2016 all’interno della Filmoteca Vaticana, nell’ambito della presentazione della biografia del giovane, scritta da Nicola Gori, un volume della Libreria Editrice Vaticana intitolato “Un genio dell’informatica in cielo”, in cui si ricorda la passione che Carlo aveva nei confronti delle nuove tecnologie.
Tra i relatori c’era anche monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Fu proprio lui a parlare della questione nel suo intervento. “In quel momento – racconta – mi venne in mente l’idea di proporre Carlo Acutis come patrono di Internet. In fondo anche Papa Francesco ha ricordato nell’esortazione apostolica Christus Vivit Carlo Acutis come “un giovane del suo tempo impegnato nell’annunciare il Vangelo”.

Il Papa scrisse infatti: “è vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane Venerabile Carlo Acutis”.
Quello di Carlo era un dono. Un dono che ha messo al servizio del bene, usando la tecnologia per parlare di Dio, il il Web come veicolo di evangelizzazione. Una storia che davvero può prendere il cuore oltre che lo sguardo di tanti ragazzi e di tante ragazze, dicendo a tutti che è possibile anche oggi vivere l’esperienza del Vangelo”.

di Raimonda Cilmi

1 commento

Donato Bruno 13 Ottobre 2023 - 18:55

Ben fatto

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