La Quaresima è un cammino di quaranta giorni che ci prepara, ogni anno, a vivere con Gesù la sua passione, morte e resurrezione, la sua Pasqua! Il tempo quaresimale deve diventare per noi un tempo di grazia, di ascolto della Parola di Dio, di conversione e di apertura a Dio, quindi un’occasione per migliorarci e trovare il coraggio di lasciare tutto ciò che ci impedisce di incontrare Gesù, l’amico che è sempre accanto a noi. Come diceva Don Tonino Bello, La Quaresima è un “viaggio di conversione” che conduce dalla propria testa (con l’imposizione delle sacre ceneri sul capo) ai piedi degli altri (con la lavanda dei piedi del giovedì Santo), fino ad arrivare alla vita, la Pasqua di Resurrezione.
Per riflettere e preparare al meglio il nostro cuore alla Pasqua, noi educatori assieme ai ragazzi ACR della catechesi, abbiamo intrapreso un percorso in queste domeniche di Quaresima in compagnia di segni e personaggi, “compagni di viaggio” utili e motivanti.
Il nostro viaggio si è svolto su una “strada”, incontrando nel tragitto i messaggi che Dio ci dona, attraverso le letture e il vangelo delle cinque domeniche di Quaresima, e che possono rendere la nostra vita migliore, arrivando così alla Pasqua, alla vera vita.
La strada del nostro percorso di riflessione, si è articolata assieme ai seguenti “compagni di viaggio”: L’albero, primo segno, indica sia l’albero che dava il frutto della conoscenza del bene e del male che Adamo ed Eva colsero, sia l’Albero della vita, cioè Gesù che è il mediatore tra noi e Dio, l’unico che può renderci simili a lui, come suoi figli. Adamo ed Eva, personaggi associati al segno, ingannati dal serpente, mirano ad assomigliare a Dio, a voler sostituirsi a lui; tutto questo porta alla separazione da Dio e da sé stessi. Solo il sacrificio di Gesù potrà sanare questa frattura.
La montagna è stato il secondo segno nella seconda domenica di Quaresima. Questo segno rappresenta l’ascolto della Parola di Dio. Nel vangelo di questa Domenica, sul Monte Tabor avviene la Trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli che si ritrovano a scorgere la sua bellezza, il senso vero della vita che lui insegna. Abramo, il personaggio, è colui che obbedisce alla Parola di Dio, che ha il desiderio continuo di vedere il volto di Dio; Egli lascia la sua terra, la sua famiglia e la casa di suo padre per fede e desidera andare nella terra che Dio gli indicherà.
Nella terza domenica abbiamo incontrato il pozzo, rievocato nel vangelo della donna samaritana, rappresenta un elemento importante perché nella sua profondità contiene l’acqua, è quindi un punto di ristoro nel deserto. La sua acqua è però stagnante, è come la vita che viviamo e che dovremmo lasciare per una sorgente più pura e vera. La Samaritana è una peccatrice che va a prendere l’acqua al pozzo nelle ore più calde per non incontrare nessuno e non essere giudicata. La sete di questa donna rappresenta il peccato, la mancanza di gioie e di serenità; grazie all’incontro con Gesù comprende che solo Dio è la sorgente che la può dissetare e lei stessa diventa portatrice di vita e di speranza agli abitanti del suo villaggio.
La lampada, segno della quarta domenica, rappresenta la luce donata dalle sacre scritture. La quarta domenica è chiamata “Laetare” (“Rallegrati”): fa intravedere la luce della gioia Pasquale. La nostra Lampada è Gesù: la luce che illumina, che orienta, che rivela e che si offre a chi lo cerca. Il personaggio, il cieco nato è colui che non riesce a vedere l’azione di Gesù nella propria vita, ma toccato da Gesù guarisce, è illuminato da Cristo Luce.
L’inizio del brano evangelico si fonda su una domanda dei discepoli su chi avesse peccato, se il cieco o i suoi genitori, perché sia nato cieco, ma Gesù illumina questo contesto buio, questa incapacità di vedere il mistero di Dio e il suo Amore.
Nella quinta domenica il segno è stato il sepolcro. Rappresenta il cuore lontano da Dio, il cuore che è chiuso dai massi dei peccati e dell’infelicità, senza vera vita. Solo aprendolo a Gesù e al suo insegnamento di Amore si ha la luce e la risurrezione della nostra vita. Dio ci ha creati per un vita bella, gioiosa e buona! Il personaggio, Lazzaro, simbolo della potenza di Dio capace di far rinascere il nostro cuore. Gesù con il suo Amore ci invita, come Lazzaro, dalla “morte” di una vita piena di peccato, ipocrisia, chiusura verso gli altri e ad andare incontro a una vita di Amore e Fraternità.
Il cammino quaresimale di quest’anno ha permesso, a noi e ai nostri ragazzi acr, di percorrere la strada verso la Pasqua con i personaggi biblici che caratterizzano le letture delle cinque domeniche di quaresima.
Grazie ad ogni segno e personaggio abbiamo potuto rivedere le nostre mancanze, le nostre fragilità, la nostra vita imperfetta. Grazie alle riflessioni e alla scoperta di Gesù, padre Misericordioso, che è sempre accanto a noi, possiamo trovare la forza per migliorarci, per “digiunare” da ciò che non va bene e riservare quel “tempo digiunato” per gli altri, per dare e far nascere sorrisi.
Ci auguriamo che questi “piccoli viaggi” dei nostri ragazzi ACR portino sempre grandi e costruttive riflessioni, non solo per arrivare alla Pasqua e accogliere Gesù risorto, ma, soprattutto, per costruire una vita e un futuro migliore!
di Giusy Terranova