Home Tra terra e cielo Un modello per le nuove generazioni: Economy of Francesco

Un modello per le nuove generazioni: Economy of Francesco

da Redazione
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Economia di Francesco: se ne sente parlare ultimamente in TV, ne leggiamo nei giornali e addirittura a fine settembre si è svolto un meeting sul tema ad Assisi, precisamente, il 22, 23 e 24 settembre ed ha visto la presenza di Papa Francesco, attorno al quale si sono radunati giovani di ogni parte del mondo. Ma non è la giornata mondiale dei giovani.

E allora, di cosa si tratta esattamente? Cosa è successo in quell’incontro di Assisi?

Per capirlo occorre andare indietro nel tempo di qualche anno, precisamente al 1^ maggio del 2019, data di una lettera che il Santo Padre ha indirizzato ai giovani e più specificamente a chi tra loro “oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda“. A queste persone, giovani rigorosamente under 35, il Santo Padre rivolge un invito ad aderire ad un’iniziativa che, egli dice, “ho tanto desiderato“, ossia un evento pensato per incontrarsi, stare insieme e conoscersi per giungere infine a “fare un patto per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani“.

Nasce così un movimento internazionale di giovani economisti che prende il nome, appunto, di Economia di Francesco, perché porta avanti questo sogno del papa, che fu in fondo anche il sogno di quel Francesco al quale egli si è ispirato nella scelta del proprio nome e nel l’impronta da dare a tutto il suo pontificato: non a caso si è scelta Assisi quale sede del primo “Global Event”, primo incontro in presenza per questi giovani provenienti da oltre 100 Paesi del mondo, tanto atteso dopo i rinvii dovuti alla pandemia da Covid-19. In questi tre anni, però, la fiammella è stata tenuta sempre accesa e viva attraverso incontri virtuali che sono serviti ai giovani, per arrivare preparati al grande evento, articolato in ben 12 sessioni di lavoro, i cosiddetti villaggi EoF, ciascuno dei quali con il compito di sviluppare e approfondito tematiche diverse: Finanza e umanità, CO2 della disuguaglianza, Energia e povertà, business e pace, lavoro e cura, management e dono, business nella transizione, agricoltura e giustizia, donne per l’economia, vita e stile di vita, politiche per la felicità, vocazione e profitto.

Il frutto di questa prima tre giorni dei giovani di EoF è un documento che sintetizza il risultato del confronto e dell’approfondimento delle varie tematiche e traduce i valori condivisi in direttive di lavoro ed obiettivi programmatici, nella consapevolezza della responsabilità che grava sulle nuove generazioni. Con tale documento i giovani di EoF assumono un formale e solenne impegno che si proietta nel futuro, ma parte già da “ora”, cioè da subito, “singolarmente e tutti insieme”: l’impegno a spendere la propria vita affinché “l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo”. Un impegno che, quindi, parte dal singolo, perché ciascuno è chiamato a fare la sua parte, mettendo il proprio mattoncino che insieme agli altri possa servire a costruire un’economia diversa.

Questo impegno non può e non deve rimanere, però, su un piano di pura astrattezza, ma è destinato a declinarsi e concretizzarsi in alcune direzioni ben precise: costruire un’economia di pace e non di guerra, quindi che contrasta la proliferazione di armi; un’economia che si prende cura del creato e non lo depreda, che sa custodire ogni forma di vita e di cultura, che si pone a servizio della persona e della famiglia ed ha rispetto di ogni uomo e donna, in particolare delle persone più fragili e indifese, sostituendo la cura alla cultura dello scarto e dell’indifferenza e non lasciando indietro nessuno. La nuova economia, poi, “riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti”, in particolare per le donne. In essa anche la finanza trova posto, ma come “amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi”. Soprattutto, un posto importantissimo di guida è assegnato all’etica della persona, in cui si crea ricchezza ma per tutti, che non si limita a generare benessere, ma gioia, felicità condivisa, in cui si combattono le disuguaglianze e la miseria.

Un’utopia, verrebbe quasi da dire, ma non è così: “noi in questa economia ci crediamo – concludono i giovani economisti di Francesco e aggiungono: “la stiamo già costruendo“.

Gianfranco Bognandi

(nella foto: Papa Francesco firma il patto per l’Economia con i giovani)

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