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Ragazzi, che squadra!

da Redazione
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Mi han convocato per l’allenamento

siamo una squadra, che divertimento!

Sui miei compagni posso sempre contare…

restiamo uniti, pronti a giocare!”

E’ così che inizia l’inno dell’ACR 2022-2023.

La tematica che ci propone l’associazione come percorso catechistico è “Ragazzi che Squadra!” e noi come comunità vogliamo metterla in pratica.

Festa tutta sportiva è stata la Festa del Ciao, con la quale sabato scorso abbiamo inaugurato l’inizio del nuovo anno.

Il gioco di squadra è uno dei valori importanti in ogni relazione umana. Con questo cammino si vuole fare sperimentare ai bambini che giocare di squadra è trasformare il potenziale di ogni singolo in una forza per tutta la squadra, è mettere le proprie capacità al servizio degli altri e quindi competere non solo per una vittoria personale ma, per tutta la squadra. Per questo il proverbio “l’unione fa la forza”.

Se mettiamo in atto questo tipo di gioco, impariamo tutti, piccoli e adulti a crescere nelle relazioni, a non fonderle sulla simpatia o bravura ma, sul significato di alcuni sostantivi importanti quali: pazienza, umiltà, accoglienza, ascolto, collaborazione…

Naturalmente come in ogni squadra importante e di successo ci vuole molto allenamento.

Anche noi catechisti, per l’organizzazione di questa festa, abbiamo messo in atto questo tipo di allenamento; ognuno di noi, mettendo in campo i nostri talenti ci siamo uniti in più gruppi per poter sviluppare al meglio tutti i vari aspetti che hanno caratterizzato questo pomeriggio festoso. Chi si è dedicato all’animazione con canti e balli, chi alle scenografie, altre hanno curato l’aspetto liturgico, preziosa è stata la collaborazione dei genitori che hanno curato l’aspetto culinario preparando una buona merenda da condividere insieme.

Bellissima anche l’iniziativa dell’AC adulti che ha allestito e curato un angolo tutto colorato di piantine fiorite che sono state vendute per beneficenza.

La festa è stata pensata e suddivisa in cinque momenti.

Dopo un inizio velato di tristezza per la perdita di un membro della nostra comunità, il sig. Vincenzo Rustico, incoraggiati dai familiari si è dato inizio alla festa con un momento importante: l’accoglienza!

Accogliere i bambini e i genitori con l’inno ha reso l’inizio festoso per tutti, strappando anche un timido sorriso ai più piccolini e a quelli che per la prima volta partecipano alla catechesi.

A seguire, dopo il “lancio del tema”, in chiesa è stato organizzato un momento di preghiera, che ha sottolineato l’importanza del fare squadra e di avere come amico e buon allenatore Gesù. Momento bello quando i bambini, entrando in chiesa, hanno visto la riproduzione di un campo di calcio e a tutti loro è stato consegnato il cartellino della convocazione e un omino con il proprio nome che li rappresentava e che veniva collocato nel campetto a completamento della squadra convocata.

Il terzo momento ha concretizzato il significato del fare squadra; i ragazzi del post cresima hanno rappresentato con uno sketch una partita di calcio… mentre si svolge la partita tutti i ragazzi giocano, un ragazzino, fuori campo osserva avendo il desiderio di giocare e chiedendo piu’ volte di essere inserito, ma la sua richiesta, inizialmente non viene esaudita, dopo un pò anche lui viene invitato a giocare, contribuendo a fare capire che la diversità dei talenti porta in campo una squadra vincente!

Alla fine dello sketch tutti i bambini sono stati riuniti dai propri catechisti per riflettere su ciò che hanno visto e se anche loro hanno vissuto una simile situazione.

Contemporaneamente, sono stati coinvolti anche i genitori, per loro è stato pensato un breve momento di riflessione attraverso l’esperienza condivisa da due coppie della comunità che vivono la collaborazione con le attività della parrocchia come una “chiamata”. I genitori sono stati invitati a riflettere su come anche gli adulti possono essere coinvolti nel fare squadra con la comunità e che la collaborazione tra laici e sacerdoti è risorsa per una edificazione della Chiesa come “Famiglia di famiglie”.

Il tutto si è concluso con tanti giochi di squadra organizzati dai giovani della Don Bosco e con la buona merenda preparata dalle mamme.

Sebastiano e Marisa di Benedetto

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