Home Volere Volare Volere Volare: festa d’estate, festa della speranza

Volere Volare: festa d’estate, festa della speranza

da Redazione
707 visualizzazioni

Si è svolta lo scorso venerdì 1° luglio la festa d’estate di Volere Volare: un momento che ha segnato la fine delle attività del cantiere prima della pausa estiva, ma che ha anche voluto raccogliere i momenti più belli e significativi del progetto estivo“Ispica in scatti: l’arte e la bellezza a misura di bambino”, che ci ha accompagnato in questa estate 2022.

La festa, che ha avuto luogo nei locali del cantiere e nel cortile antistante, ha immesso anima e vitalità al quartiere, divenuto centro di aggregazione e incontro delle tante persone che si sono volute unire a noi animatori e ai piccoli. Si è creata una bella e inedita atmosfera che ha permesso a tutti di respirare un’aria di accoglienza fraterna e affettuosa in clima di entusiasmo.

A dare il benvenuto, la mostra sintesi del progetto estivo, collocata nello spazio antistante il cantiere. Gli scatti fotografici che i bambini hanno raccolto visitando chiese e palazzi di Ispica, assieme alle loro riproduzioni artistiche con i pastelli a cera, gli acquerelli e il das, hanno creato un insieme del tutto originale. Abbiamo avuto tutti l’opportunità di guardare ciò che gli occhi dei piccoli hanno catturato con l’obbiettivo della macchina fotografica, ma soprattutto il modo in cui è stato interpretato, vissuto, depositato nel loro cuore e venuto furi attraverso le loro manine operose. Tanti colori, tante variazioni, tante nuove interpretazioni che hanno reso le loro opere originali e non copie: i loro occhi ci hanno insegnato a guardare a fondo delle cose, a non essere scontati, a dare un volto diverso alla realtà, ad avere uno sguardo critico, a immaginare oltre…

La prima parte della festa si è svolta all’interno del cantiere, dove è stato dato il benvenuto ai presenti ed è stata fatta una sintesi di quanto vissuto nelle settimane che hanno ospitato il progetto estivo. La visione di un video che ha raccolto i momenti più significativi di questi giorni e dell’anno appena trascorso, ha permesso a tutti di vedere quanto svolto con i bambini, sentendosi più partecipi e coinvolti dello spirito che anima l’operato del cantiere. Un momento emozionante per tutti, che ha permesso di fare memoria di quanto vissuto e delle sensazioni rimaste nel cuore: la gioia dei bambini e l’unicità della bellezza del loro stare insieme al di là delle loro differenze e diversità, ha certamente dato a ciascuno modo di riflettere.

Hanno fatto seguito i ringraziamenti a quanti hanno accompagnato i bambini in queste settimane: dai fotografi, Milo Di Martino e Vincenzo Pisana, agli insegnanti Guido Capuano e Antonino Lauretta, ai proprietari dei luoghi che ci hanno accolto per le visite, alcuni dei quali presenti. Sentita e gioiosa è stata la testimonianza del professore Guido Capuano che ha seguito i bambini durante le ore del laboratorio artistico: è stato capace, in poco tempo di creare amicizia con tutti noi, gli siamo grati per lo spirito con cui ha insegnato ai piccoli e per il modo leggero con il quale è riuscito a comunicare, riuscendo a tirare fuori la parte più bella nascosta in ogni bambino.

Ci siamo poi spostati nel cortile del cantiere per il secondo momento della festa, che ha visto i bambini esibirsi in alcuni balli di gruppo assieme ai ragazzi volontari e alle ragazze del progetto di alternanza scuola lavoro dell’Istituto G. Verga di Modica. Momenti gioiosi che hanno animato tutti al ritmo della musica e dei sorrisi dei piccoli.

È stato poi il momento dell’esibizione di due ragazze ucraine, che hanno voluto regalarci due canti in lingua ucraina: una composta in musica e parole da Anastasia aveva come sfondo e tema la guerra e l’assenza della pace in Ucraina; l’altra, cantata assiemead AnnaTatyana, era la canzone ucraina vincitrice dell’Eurovision Song Contest. Attimi di emozione e commozione che abbiamo tutti vissuto con gioia da un lato, con tanta tristezza dall’altro, dovuta alla partecipazione al dolore che i nostri fratelli ucraini vivono da qualche mese a questa parte a causa della guerra che sta devastando la loro patria. È stato, questo, un momento che abbiamo fortemente voluto nella festa, data la presenza di alcune famiglie ucraine nella nostra città di Ispica. Il cantiere ha accolto in queste settimane di attività estive i bambini di queste famiglie, allargando ancora di più i confini del cuore. Siamo entrati con delicatezza e in punta di piedi in storie di dolore, disperazione e difficoltà: abbiamo piano piano scoperto la gioia di poter fare qualcosa per queste famiglie, che non hanno risparmiato affetto e gratitudine. Ci siamo ritrovati accolti noi nelle loro famiglie: è bastato veramente poco, solo attivare uno sguardo amorevole, allargare le braccia per stringerci negli abbracci; l’intesa è venuta da sé, senza bisogno di alcuna traduzione. Annullata ogni differenza linguistica o culturale, uniti fin da subito dal linguaggio universale dell’amore.

“Ma non è possibile essere locali in maniera sana senza una sincera e cordiale apertura all’universale, senza lasciarsi interpellare da ciò che succede altrove, senza lasciarsi arricchire da altre culture e senza solidarizzare con i drammi di altri popoli”.

(Fratelli Tutti, 146)


Tanti e scroscianti gli applausi per Anastasia e Anna, tutti commossi e stupiti dalla loro bravura, grati per le emozioni trasmesse attraverso la loro musica e il loro canto.

Abbiamo voluto dedicare anche un momento alla testimonianza di Mariachiara, una delle ragazze volontarie del cantiere: ci ha trasmesso la gioia del servizio gratuito ai piccoli, la bellezza dello stare con loro, la ricchezza smisurata derivante dal tempo donato all’altro. La presenza dei giovani volontari a Volere Volare è una risorsa unica, una speranza viva che coltiviamo e curiamo in un tempo in cui la realtà giovanile ispicese è bisognosa di accompagnamento, impegno e dedizione. Loro sono l’esempio della generatività più bella e promettente, il nostro futuro.

Hanno fatto seguito i ringraziamenti finali alle ragazze dell’istituto G. Verga di Modica che in questi mesi hanno svolto la loro esperienza di alternanza scuola-lavoro presso il cantiere,distinguendosi per il loro fresco entusiasmo giovanile, ai volontari tutti, a Luca, animatore del cantiere, impegnato dal prossimo anno in una nuova esperienza lavorativa. Abbiamo voluto, assieme ai bambini salutarlo esprimendogli tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine per il dono della sua presenza a Volere Volare. Ma il grazie principale va ai nostri bambini, i veri protagonisti di quanto viviamo al cantiere: è grazie a loro che noi grandi ci ritroviamo più ricchi. La loro spontaneità, i loro sguardi, i loro abbracci, il loro modo di stare insieme, hanno tanto da insegnare a tutti noi.

La festa si è conclusa con la condivisione dei dolci portati dalle mamme dei bambini. La tavola raccoglie tutti nella fraternità più bella, fondendo tradizioni, culture, provenienze diverse; forme, gusti e sapori diversi che ci uniscono e permettono di assaporare ancora di più la bellezza dello stare insieme. E’, questo, un momento a cui teniamo in modo particolare perché dà a tutti la possibilità di creare legami, scambiare opinioni, coltivare relazioni e fare famiglia.

È stata, come ci piace definirla, la festa dell’abbondanza traboccante: abbiamo avuto modo di poter vivere momenti di rara bellezza resi possibili dalla presenza affettuosa di quanti hanno voluto partecipare. Abbondanti sono stati i sorrisi, gli abbracci, le emozioni, traboccanti di gioia i cuori di ciascuno: il cantiere è stato ed è porta sempre aperta all’accoglienza, senza alcun confine, senza alcuna differenza. Ci siamo ritrovati, marocchini, algerini, ucraini, tunisini, italiani, in un dialogo costruttivo di pace e fratellanza, che integra l’altro, lo rende parte della società e lo fa sentire a casa. Questo è Volere Volare: casa e famiglia di tutti e per tutti, porta e cuore aperti alla speranza.

Invito alla speranza, che «ci parla di una realtà che è radicata nel profondo dell’essere umano  Ci parla di una sete, di un’aspirazione, di un anelito di pienezza, di vita realizzata, di un misurarsi con ciò che è grande, con ciò che riempie il cuore ed eleva lo spirito verso cose grandi, come la verità, la bontà e la bellezza, la giustizia e l’amore. Camminiamo nella speranza”.

(Fratelli Tutti, 55)

di Carmeluccia Lorefice

Lascia un commento

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Cliccando su ACCETTO acconsenti al loro utilizzo. ACCETTO Scopri di più