Home Annunziando “Perché diventiate ricchi con la Sua povertà”. Il nostro Natale

“Perché diventiate ricchi con la Sua povertà”. Il nostro Natale

da Redazione
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NATALE 2021 … un Natale insolito, un Natale unico … come ogni Natale! È il nostro Natale … AUGURI DI CUORE A TUTTA LA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE, CITTADINA, UNIVERSALE!

Siamo arrivati al giorno di Natale, uno dei giorni più importanti per noi cristiani, il giorno in cui il nostro credo, contempla uno dei misteri più solenni per tutta l’umanità.

La nascita di Gesù viene situata secondo la tradizione cristiana nell’inverno dell’anno 1 a.c. a Betlemme città a sud di Gerusalemme.

Betlemme è anche la città di Davide, della cui casa Giuseppe, padre putativo di Gesù, faceva parte. Maria e Giuseppe, vivevano a Nazareth, ma si recano a Betlemme a causa del censimento voluto da cesare Augusto. Origene dice: “In questo censimento del mondo intero Gesù doveva essere incluso… affinché potesse santificare il mondo e trasformare il registro ufficiale del censimento in un libro di vita”.

I genitori terreni di Gesù, erano arrivati in città la sera tardi non trovavano alloggio e si rifugiarono in una stalla dove Maria partorisce Gesù, lo fascia e lo adagia nella mangiatoia. Questa da sempre l’immagine della natività che ci accompagna e che viene descritta da Luca nel suo vangelo.

Ma perché il re dei re decide di nascere in una mangiatoia?  Perché viene al mondo proprio in un posto così umile?

Tutto il racconto della sua nascita mette in evidenza questa condizione di umiltà, di povertà, che l’ho accompagnerà per tuta la vita, nasce povero ma morirà altrettanto povero.  

Quello che mi ha sempre colpito è il perché proprio in una mangiatoia, c’erano tanti posti umili, in cui poteva venire al mondo.  La similitudine con il luogo in cui nasce è spiazzante.

Già dalla nascita Gesù si pone come pane del mondo, non a caso Betlemme significa “casa del pane”, ed è così che nasce Gesù come pane fragrante pronto a farsi mangiare ad essere spezzato per la salvezza dell’umanità. Noi infatti ci nutriamo del suo corpo ogni volta che ci accostiamo all’eucarestia. Qui c’è il grande mistero dell’incarnazione. Paolo dirà “da ricco che era si è fatto povero per voi perché diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. Dio incomincia a mostrare ció che è attraverso la mangiatoia in cui giace. Lui viene al mondo nella più completa umiltà, “nun voli fari scrusciu ri oru”, ma fruscio di paglia dolce e silente. Ma in questa silente dolcezza sta la potenza messianica di colui che tutto può. Umile, insignificante, bisognoso si espone al rifiuto ma si dona sempre e comunque a noi senza condizioni.

Ne racconto lucano della nascita troviamo scritto: “fu partorito oggi per voi un salvatore che è Cristo Gesù nella città di Davide”: qui credo stia la centralità della nascita di Gesù che fu partorito allora ma la sua nascita si relaziona con la vita di ognuno di noi in una storia di salvezza. Gesù è con noi, qui ed ora, nasce adesso come 2000 anni fa proprio per salvarci oggi come allora.

I protagonisti della nascita di Gesù sono anche loro due persone umili, Maria donna di fede che si trova coinvolta in un piano molto più grande di lei che forse non avrà compreso ma che nonostante tutto accetta. Lo stesso Giuseppe, il falegname, che ubbidisce all’angelo seguendo la via che gli è stata indicata, accoglie Maria come moglie, accetta il bambino e lo cresce come suo.

Loro non si lasciano andare a ragionamenti, non procrastinano, ma ascoltano e agiscono di conseguenza. Da persone umili quali erano, diventeranno i personaggi principali attraverso cui la salvezza del mondo si è resa possibile. La strada dell’umiltà è la strada della salvezza.

Può essere che sia così facile oggi come allora nel “nostro NATALE”??? Proviamoci e chissà.

di Maria Sacchetta

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