Home Annunziando Piccoli “eroi” della vita. In visita al “Villaggio del Magnificat”

Piccoli “eroi” della vita. In visita al “Villaggio del Magnificat”

da Redazione
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Una volta Giacomo Leopardi disse “I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”. È cosi strano leggere tanta verità racchiusa in una piccola frase.

I fanciulli, nella società in cui viviamo oggi, vengono considerati come piccoli e indifesi e che necessitano degli adulti per essere guidati. Ma è realmente così? Bè no, nella realtà dei fatti, è tutto l’opposto, sono gli adulti a dover essere guidati e ad imparare dai bambini, dalla loro capacità di essere grati e sempre con il sorriso anche per i piccoli gesti, ma in modo particolare la lezione che dovremmo apprendere da questi “piccoli ometti”, è come vivere. Loro vivono per la gioia di vivere, assaporando ogni aspetto, e non perdendo nemmeno un istante, non come spesso tutti noi, i quali “viviamo” esclusivamente, per il lavoro, la scuola… dimenticandoci l’emblema della nostra esistenza.

Sabato 20 novembre, noi ragazzi del post-cresima, insieme ai nostri compagni cresimandi di terza media, sotto la guida dei nostri educatori e del nostro sacerdote Don Manlio, ci siamo recati a Modica, presso il “Villaggio del Magnificat”, un luogo che sembra comune all’aspetto, ma che in realtà si rivela essere magico al suo interno. Appena arrivati siamo stati accolti da dei piccoli fanciulli, che traboccavano di allegria. Insieme abbiamo svolto varie attività,  la prima di tante, ci ha dato l’opportunità di conoscerci, condividendo una parte di noi stessi, ovvero, il nostro nome.

Questa giornata ci ha dato l’opportunità  di riscoprire l’avventura di essere bambini, ma anche il sentimento di fratellanza, che spesso associamo esclusivamente ai legami di sangue, ma non sempre è cosi. Come Rosetta e Maria, la cui  storia inizia alla nascita di Maria, che  venne abbandonata a causa della sua disabilità, ella cresce nell’ospedale psichiatrico di Scicli. Negli anni Ottanta venne emanata una legge che prevedeva la chiusura di tutti questi luoghi, i pazienti furono tutti riaffidati ai propri familiari. Maria rimasta sola, senza una famiglia, venne trasferita nel reparto di malati così detti “dementi tranquilli”,  qui incontra Rosetta, le due ben presto legheranno, tanto che Rosetta prenderà in affido Maria.  Lei non vede in Maria sua figlia ma bensì una sorella. Il gesto di Rosetta ha donato una nuova vita e una famiglia a Maria.

La storia di Maria e Rosetta non è l’unica testimonianza di cui siamo stati ascoltatori.

Martina è una giovane ragazza, laureata in psicologia. Un giorno, mentre passeggiava per le strade di Torino,  si è resa conto di loro,  le prostitute, la quale spesso dalla gente vengono viste come poco di buono, e gli vengono affibbiati nomignoli spregevoli per via del lavoro che svolgono. Martina però in quel momento decise di non fermarsi solo all’apparenza delle figure che vengono associate a queste donne, allora incuriosita di conoscere loro o meglio la loro storia, decise di avvicinarsi ad una di esse, ed è cosi che scopri che molte di loro avevo lasciato il loro paese con la promessa che in Italia avrebbero svolto mansioni  come estetiste o parrucchiere, per poi scoprire al loro arrivo che erano state ingannate e costrette alla prostituzione, prive della loro libertà.

Oggi Martina collabora con l’associazione Giovanni XXIII che si occupano di tutelare queste donne.  Inoltre essa ci ha raccontato una storia che vede come protagonista una di queste giovani donne, quest’ultima rimasta incinta di un cliente (padre di famiglia) fu costretta  da quest’ultimo all’aborto, essa provò la pratica dell’aborto due volte,  mediante l’assunzione di farmaci, ma nonostante ciò, la pratica non ebbe nessun effetto. Noi abbiamo avuto l’occasione di conoscere questo “miracolo”, la quale si chiama Maria, ed è una dolcissima e bellissima bambina di sei anni.

Una delle citazioni più celebri del piccolo principe è “L’essenziale è invisibile agli occhi”. Questo è il segreto che la volpe regala all’Piccolo principe , questa è la verità che è sotto gli occhi di tutti ma che pochi vedono perché intenti a limitarsi alle apparenze. Il cuore non è un organo di senso eppure vede più e meglio degli occhi, legge nel cuore degli altri evitando ogni inganno. Al “Villaggio del Magnificat” è proprio questo quello che abbiamo imparato e messo in pratica, ovvero, chiudere gli occhi e aprire il cuore.

di Mariacarmela Poidomani

(In foto: uno dei momenti della visita di Sabato pomeriggio 20 Novembre 2021)

1 commento

Donato BRUNO 25 Novembre 2021 - 10:02

Bravissima

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