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“Una bella storia” – Il campo scuola dei ragazzi di 2^ e 3^ Media

da Redazione
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“Una bella storia”: una storia da raccontare, quella di Francesco di Assisi e del suo incontro con Gesù, ma anche una storia da scrivere, quella dei ragazzi di 2a e 3a media che, dal 5 al 7 luglio, sono stati impegnati nel campo scuola parrocchiale svolto presso il Convento dei Frati Minori di Ispica.

Sono stati tre giorni intensi durante i quali si sono alternati momenti di catechesi, confronto e preghiera con giochi, scherzi, divertimento e socializzazione.

La presenza di Francesco di Assisi come loro compagno di viaggio in questa esperienza ha aiutato i ragazzi a riflettere e confrontarsi non solamente sulla loro vita quotidiana, sul loro rapporto con se stessi, con gli altri e con il mondo che li circonda ma ha dato loro modo di rivalutare il ruolo di Dio nella loro quotidianità.

Più che le nostre, però, le loro parole riescono a descrivere cosa è stata questa tre giorni.

Ecco i feedback lasciati da alcuni dei ragazzi a fine campo scuola.

“Volevo raccontare le mie sensazioni e il modo in cui ho vissuto questa fantastica esperienza. Fin da subito sono stata entusiasta e curiosa di partecipare a questa avventura, si ho avuto anche i miei momenti di riflessione, dove mi sono chiesta se mi sarei annoiata o avrei poco apprezzato il campeggio. Invece, appena sono arrivata, sono stata ben accolta e osservando il piccolo libricino dove veniva descritto in breve cosa avremmo dovuto fare, mi sono interessata molto. Ho da subito legato sia con gli animatori, sia con i ragazzi che vi erano(questa penso che sia la cosa principale per poter trascorrere le giornate in allegra compagnia). Molte volte non consideriamo il fatto di poterci stupire con poco. Io, tra gli scherzi di Don Manlio e dei ragazzi, tra gli immensi ed educativi discorsi, ma anche tra la conoscenza di molti particolari della vita di San Francesco, posso dire che ho vissuto meravigliose giornate. Ho anche migliorato le mie capacità di condividere, di rispettare e di apprezzare, si perché anche questo si impara in un campeggio. Ho imparato ad ascoltare e a rispettare le opinioni degli altri, ho imparato anche a poter esprimere le mie idee senza aver paura del giudizio di altre persone. Non dobbiamo essere ottusi ne auto convincerci senza conoscere, perché proprio senza conoscere quella determinata esperienza possiamo renderla unica. Con questo volevo ringraziare i catechisti, Don Manlio, gli animatori, i ragazzi e tutti coloro che hanno reso questa esperienza straordinaria”.

“Ho vissuto questa esperienza unica e non ci sono parole per descrivere tutto quello che abbiamo passato in questi 3 giorni volati così in fretta tra scherzi, giochi ma anche momenti di riflessione. Mi sono trovata benissimo anche con gli animatori e le altre ragazze e i ragazzi. Questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo ed io mi sono trovata bene e soprattutto mi sono relazionata sia con i ragazzi e con le ragazze senza alcuna paura di dire qualcosa di sbagliato. È e sarà una esperienza indimenticabile e indescrivibile”.

“Questa esperienza mi ha cambiato. Ho imparato a parlare e confrontarmi con persone nuove ed a socializzare con gli altri. All’inizio pensavo che sarebbe stato abbastanza noioso e stancante e che, sicuramente, me ne sarei pentita. Ho, invece, imparato a guardare tutto da una prospettiva diversa, come Francesco. Ora che non sono più al campo scuola, è cambiato tutto perché, anche se pensavo che questa esperienza non mi sarebbe piaciuta, adesso mi manca un poco tutto: dai giochi del pomeriggio agli scherzi alle tre di notte. Mi manca il cantare e ballare in cortile a mezzanotte e ridere per le cose più stupide. Questa è un’esperienza che ti lascia il segno ed auguro a tutti di provare ciò che ho provato io”.

“In questi tre giorni sono riuscita a vivere al massimo l’esperienza del campeggio, facendomi iniziare così una nuova avventura. Questo campeggio è riuscito a rendermi più consapevole e mi ha aperto gli occhi facendomi vedere le cose da un’altra prospettiva, proprio come le vedeva Francesco. Ho capito, ad esempio, quante emozioni si possono nascondere in una risata. Durante il campeggio ci sono stati ritirati i telefoni e da li è cambiato tutto. Ho capito di quanto non diamo importanza alle piccole cose ed a ciò che accade intorno a noi. Abbiamo iniziato veramente a goderci al massimo il tempo che passava, senza lasciarne nemmeno un secondo. Ho iniziato a dare più valore ad una semplice chiacchierata con una amica o a quante cose si possono ammirare con meraviglia in una semplice passeggiata, vedendo ogni cosa non semplicemente per come è ma per come potrebbe essere o per come è stata. Questi 3 giorni sono stati brevi ma molto intensi ed hanno cambiato radicalmente il mio modo di passare il tempo ma, soprattutto, il modo di vivere al massimo la vita, alla quale bisognerebbe dare più importanza, non prendendola per scontata”.

“Andare in campeggio è stato, di certo, un’esperienza bellissima, divertente, avventurosa e ricca di persone e di regole nuove.  Affacciarsi dalla finestra e vedere tutta la natura che ci circondava, stare senza telefoni è stato tutto come  vivere in un mondo di collaborazione”.

“Inizialmente non sapevo bene cosa mi aspettasse ora invece posso dire che è stata un’esperienza magnifica e indimenticabile, ho conosciuto un sacco di persone fantastiche e imparato molte cose, soprattutto quella di guardare tutto ciò che magari non ci piace o anche solo un paesaggio, con gli occhi di Francesco e rifletterci molto su, non so bene se ho guardato con i suoi occhi, ma la mia visione delle cose, ha avuto uno sguardo diverso. Tra l’altro mi è piaciuta la condivisione degli spazi e delle cose da fare. Grazie”.

“Per me è stata una bella esperienza perché siamo stati tutti insieme ed abbiamo stretto nuove amicizie. È stato pure un modo per avvicinarci di più alla Chiesa ed anche il fatto di apparecchiare, sparecchiare e lavare i piatti è stato un modo per farci crescere”.

Il campo scuola è finito ed ora è il momento, per ciascuno dei partecipanti, di iniziare a scrivere la “bella storia” della propria vita. Ma cosa dicono coloro che hanno seguito i ragazzi in questi giorni?

“Alla fine di questa esperienza portiamo con noi, oltre a tanta stanchezza, la consapevolezza e la gioia che i nostri adolescenti non sono così come qualcuno li vorrebbe delineare: annoiati, disinteressati, svogliati. I nostri ragazzi hanno solo bisogno di incontrarsi e confrontarsi con proposte di vita che riescano a farli sentire parte attiva e responsabile di un mondo che appartiene anche a loro. Attraverso il racconto della storia di Francesco di Assisi, i giochi ed i momenti di interazione e socializzazione (compreso lo schermo gigante per guardare la semifinale dell’Italia) abbiamo provato a proporre loro nuove prospettive e nuovi spunti di riflessione sulla vita. Non sappiamo se diventeranno ottimi e ferventi cristiani, ma siamo sicuri che hanno gli strumenti e le capacità per diventare uomini e donne forti”.

1 commento

rosariapiazzee36@ gmail .it 11 Luglio 2021 - 08:32

Veramente ” Una bella storis”.Momenti intensi di catechesi,confronto e socializzazione Complimenti a chi si è prodigato nella realizzazione di questi tre giorni.

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