Riceviamo e pubblichiamo un articolo che presenta i festeggiamenti della Madonna della Catena che a maggio di ogni anno chiudono il mese mariano ricco di devozione e preghiera alla Vergine Maria. Questa festa mariana, nella comunità di S. Antonio Abate, dai tratti sentitamente familiari, manifesta ed esprime la vocazione profonda di ogni festa: un connubio tra preghiera, riflessione e carità.
Nel folto elenco dell’iperdulía, il culto alla Madre di Dio, indubbiamente stride l’accostamento con uno strumento volto a negare la libertà e la dignità umana, quale è la catena. Eppure, ancora una volta, la sapienza insita nella fede cristiana dimostra quanto l’Ultraterreno non considera un tesoro geloso (Fil 2, 6) la propria natura divina, ma sempre, prostrandosi, diviene cireneo della condizione sofferente dell’umanità.
Rinnovare ogni anno la meditazione sulla figura della Vergine che scioglie le catene, dunque, induce a riflettere sulla necessità di compassione e dignità che ogni uomo detiene per diritto; il tutto assume significato ancora più profondo se si considera che la nascita di questo culto si deve proprio alla terra di Sicilia, con la miracolosa liberazione di tre prigionieri destinati all’impiccagione in Piazza Marina a Palermo nel 1392. Da quel prodigioso evento, la devozione a Maria della Catena, protettrice dei prigionieri, dei migranti e delle partorienti, divenne fortemente sentita in tutto il Sud Italia.
È indicativo che proprio questa figura mariana fu scelta, tra il 1974 e 1975, dall’allora parroco di S. Antonio Sac. Vincenzo Caccamo, dall’Arciconfraternita e dal Consiglio Pastorale Parrocchiale per dare nuova linfa alla vita spirituale della comunità e decoro alla Chiesa di S. Antonio, che nel decennio precedente aveva subìto la demolizione di altari ed elementi architettonici strutturali. Il nuovo simulacro venne posto nel ripristinato primo altare laterale sinistro, opera dello scalpellino ispicese Vincenzo Monaca su commissione delle sorelle Marianna e Vincenza Favara.
Il culto a Maria Ss. della Catena rafforzò la spiritualità mariana della parrocchia, già vissuta con la recita del S. Rosario nella tradizionale peregrinatio Mariæ del mese di maggio per le abitazioni del territorio parrocchiale, con il simulacro di Maria Ausiliatrice.
I festeggiamenti, che si protraggono per una settimana nel mese di maggio, assunsero sin da subito e continuano a mantenere l’indirizzo che la venerazione alla Madonna della Catena deve avere: l’attenzione agli ultimi, testimoniata nel percorso processionale della domenica della festa, tracciato in modo da recarsi e sostare presso le case e i luoghi dove risiedono malati, anziani e sofferenti; lo sguardo al dono della vita, presente nelle neomamme e nelle donne in gravidanza, dalle quali la Vergine della Catena è invocata per un positivo svolgimento del parto, e che vengono benedette nella messa solenne domenicale; il clima raccolto e di preghiera, vissuto giornalmente con la recita del Rosario, della coroncina e suppliche alla Madonna e con la celebrazione dell’Eucaristia, vertice della vita della Chiesa, convito pasquale in cui l’anima si riempie di grazia e ci si largisce il pegno della gloria futura (SC, 47).
di Daniele Lorefice – Arciconfraternita di S. Antonio Abate
Foto d’archivio: Festa della Madonna della Catena 2019 (Carmelo Falco)
2 commenti
Bravissimo,complimenti
Bravissimo!!!!Bisogna condividere quanto di bello e di buono si vive nelle nostre comunità parrocchiali e non !io non conoscevo questa tradizionale devozione allaMadonna della catena Grazie 🙏 infinite se in zona parteciperò