In questo tempo così strano così particolare, il mondo sembra essersi fermato, tutto è rallentato, il lavoro, le relazioni e le parrocchie sono state travolte dallo tsunami sanitario che da Marzo non fa altro che interferire con lo svolgimento della nostra vita normale. La collettività resiste su vari fronti, da quello sanitario e socio-economico a quello educativo, e questo incoraggia anche ad affrontare e superare le nuove sfide pastorali. Così, al comprensibile smarrimento dei primi giorni è subentrata la volontà di mettere insieme le competenze e le risorse, per aiutare la nostra piccola comunità in questo tempo difficile. Anche per i catechisti la situazione attuale è alquanto strana: le ultime restrizioni hanno decretato la sospensione dei consueti incontri, e da alcuni mesi è difficile incontrare i bambini e i ragazzi dei vari gruppi.
Questa interruzione forzata delle attività, se da un lato alleggerisce e educa a ritmi meno frenetici, dall’altro lato crea disagi e toglie un po’ di sapore alle giornate.
Ecco che per mantenere una sorta di naturale svolgimento delle attività, i catechisti hanno messo a punto nuovi modi per raggiungere i fruitori dell’Iniziazione cristiana. Grazie alla disponibilità di chi è impegnato nel servizio settimanale, le piattaforme virtuali, già in uso nella scuola, per assicurare continuità didattica, sono diventate in poco tempo anche un’opportunità per custodire i cammini di fede, che si erano arenati nelle misure di distanziamento sociale. In questo modo i sabati pomeriggio riprendono animo, grazie ai catechisti che si mettono in gioco, preparando pedissequamente incontri, ma soprattutto collaborando, perché come ha detto il vescovo di Piacenza mons. Adriano Cevolotto, durante l’incontro, svoltosi nella serata di martedì 27 ottobre, nella sede del Seminario Vescovile: “Non siete dei don Chisciotte che lottano, in maniera solitaria, contro i mulini a vento, ma, come catechisti, dovete essere un gruppo che lavora insieme”. E lavorando di comune accordo, i team dei gruppi mettono insieme idee, su come presentare l’argomento scelto, ci si consulta sull’ utilizzo dei supporti tecnologici, su come condividere video e immagini, e oltre che catechisti si diventa anche piccoli artisti del web. All’arrivo dell’ora prefissata per ogni incontro questi “artigiani della relazione” si mettono dietro lo schermo salutano con entusiasmo i ragazzi che man mano si collegano, iniziano a parlare, ma soprattutto a far parlare i loro astanti. C’è chi interviene, chi parla di sé, magari raccontando la propria settimana, o semplicemente c’è chi ascolta eseguendo quanto viene richiesto. Il brano del vangelo domenicale, diventa un video di pochi minuti. La festa di cristo Re si trasforma in corone da colorare, l’avvento una magia di candele e aghi di pino preparate dai genitori insieme ai figli. E ancora lapbook in cui è descritto il significato di ogni singola candela d’avvento, e non ultimo, stelle di auguri natalizi per i vecchietti. Insieme a tutto questo non può mancare la visita del Don, che pazientemente entra nelle varie stanze virtuali. Tante sono le attività che da Marzo ad ora vengono ideate dai volontari, per mantenere un rapporto che non si vuole spezzare, che si vuole mantenere saldo nonostante tutto. In questo modo la rete è diventata un aula, si sta vicino ai ragazzi, si ascoltano, li si aiuta ad andare avanti incontrando i coetanei e facendosi protagonisti di una storia un po’ strana, ma che sempre storia è. Li si aiuta in qualche modo a riempire questo tempo, che anche se sospeso e amorfo, non va certo subito ma attraversato, e in questo modo i catechisti prendono per mano virtualmente, quanti si lasciano guidare, in modo da aiutarli a passare oltre. Consapevoli che il catechismo non è produrre, ma VIVERE UN MESSAGGIO, senza scadenze o consegne, volendo dare ai ragazzi e bambini un’opportunità per stare insieme… distanti, ma uniti!
Distanti ma uniti
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